Direzione di gara imbarazzante che cambia il volto alla gara
MESSINA, 5 marzo – Quattro espulsi, una decina di ammoniti, animi surriscaldati ed alla fine tutti scontenti. Chi non ha visto la partita e legge il tabellino pensa che si tratti del bollettino di Caporetto, anziché del resoconto di un incontro di futsal.
Partita violenta e giocatori fallosi? Assolutamente no. E allora qual è la spiegazione? Facile. Due arbitri decisamente inadeguati per dirigere una partita di questo livello, che sono riusciti nella difficile impresa di far trasformare un incontro che fino a quel momento era filato via su binari di assoluta correttezza, in una contesa dal clima rovente, che sarebbe potuta finire con un bilancio ancora più pesante. Difficile vedere una partita rovinata in maniera più invasiva dai direttori di gara. Davvero peccato, perché Pgs Luce e Monreale meritavano ben altra direzione di gara e il match meritava ben altro epilogo.
Capitolo fair play: fermo restando che, a termini di regolamento, il gol del momentaneo vantaggio messinese (2-1) è assolutamente regolare, spiace vedere che sia arrivato con un giocatore del Monreale dolorante a terra, per di più con tanto di esultanza successiva, senza nemmeno sincerarsi delle condizioni dell’avversario. La sportività non è di tutti, ma in questo caso francamente sarebbe stato auspicabile un comportamento diverso.
Da quel momento in poi, un match tranquillo è diventato una "corrida" e la quiete del PalaMili ha lasciato il posto ad una bolgia che con un arbitraggio diverso si sarebbe evitata. Venendo alla partita, può affermarsi che alla fine si è conclusa con un risultato sostanzialmente giusto, frutto dell’equilibrio che ha regnato in campo. Nel primo tempo la PGS era passata in vantaggio grazie ad un colpo di testa di Bertirossi, che svettava più alto di tutti e depositava alle spalle di Catalano uscito in mischia. Il pareggio del Monreale nella ripresa grazie ad un monumentale Alessandro Comito, con un bolide in diagonale che si insaccava sotto la traversa.
Quindi il vantaggio dei messinesi realizzato dal pivot Costanzo nell’episodio descritto in precedenza. Dopo la baraonda che scoppiava da quel momento in poi, quando volavano i cartellini e tutto sembrava tranne che un incontro di calcio a 5, così come era stato fino ad allora, arrivava il sospirato pareggio del Monreale a 33” dalla fine, addirittura in inferiorità numerica (solo tre uomini in campo). Andrea Bruno, si procurava un fallo che, con la PGS che già aveva raggiunto il bonus, significava tiro libero. Dal dischetto, dopo circa 5’ di sospensione, Salvo Murò con la freddezza di un iceberg, fiondava una barbogia all’incrocio, che voleva dire 2-2. Sabato prossimo al PalaCanino arriverà la capolista Canicattì. Fatta scendere l’adrenalina del finale di gara di oggi, ci sarà da fare reset e tornare a pensare a far punti. La salvezza non può aspettare e il Monreale non deve e non vuole mollare.