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L'Atletico torna ad accendersi: contro il San Gregorio arrivano tre punti fondamentali

Dopo il triplice fischio arbitrale non c'è storia: 2-5 per i monrealesi. LE FOTO

MONREALE, 14 dicembre – E non poteva finire in nessun altro modo. Contro la penultima in classifica, i colchoneros avevano quasi l'obbligo di fare punti non tanto con l'obiettivo di modificare la classifica, ma perseguendo quello di risollevare la testa dopo la pesante batosta inflitta dalla corazzata del Palermo C5.

Per quanto i favori del pronostico – dati alla mano – fossero tutti completamente sbilanciati a favore della formazione di Sorrentino, in realtà per buona metà della prima frazione la sfida risulta sterile di emozioni: troppo bloccate le difese e, complici anche linee di passaggio non sempre precise, l'1-1 fino al 14' minuto di gioco (prima Lo Giudice poi Sarcì) sembra essere più che corretto. Solo poco prima del thé caldo negli spogliatoi Tripolini fa valere quel 9 impresso sulla schiena e ritrova dopo tanto tempo l'appuntamento con il gol.

Nella ripresa sempre il vicecapitano in maglia bianca da trasferta getterà altre due volte la sfera in fondo alla rete, abbracciando addirittura la tripletta personale. Il 5-1 firmato “Moreno Ferraro” sarà leggermente incrinato da uno scivolone, nel finale di partita, del portiere Kevin Cangemi che, dimenticandosi di agguantare il pallone, se lo lascia scivolare oltre la linea di porta.

Grandi emozioni, ben aldilà del risultato, per lo scontro generazionale messo in campo dai due Lanza, Massimo (senior) e Roberto (junior). Padre e figlio che, inseguendosi instancabilmente per tutto il campo, l'uno di fronte a l'altro, tradivano ciononostante l'unione che li lega ben oltre l'agonismo che la sfida imponeva. Emozione limpida negli occhi di Roberto Lanza che, ai nostri microfoni nel post-partita, ha ringraziato il padre (indiscutibile leggenda del futsal sicialiano) per gli insegnamenti e il sostegno che fin da bambino gli ha sempre concesso. “Per me è stato un onore incontrare mio papà – afferma Roberto – è sempre stato il mio idolo da bambino e oggi credo di aver realizzato il mio sogno”.