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Calcio a 5: Serie C2. L'Atletico strappa il pareggio al 60': all'Archimede va in scena l'impossibile

Segna, si fa rimontare, poi pareggia con una magia allo scadere. Contro il Marsala è un prezioso 6-6 LE FOTO

MONREALE, 26 ottobre – "La partita non è finita finché l'arbitro non fischia" affermava laconico Vujadin Boscov. Al termine degli assurdi sessanta minuti offerti dai dieci gladiatori in campo oggi, possiamo ribadirlo senza peli sulla lingua: il calcio (non ce ne vogliano le altre discipline) è lo sport più bello del mondo. 

Ma, fermi tutti. Analizzando la partita a sangue freddo, provando quantomeno a stemperare un po' di quell'adrenalina che nonostante i tentativi ancora adesso corre furiosa per le vene, la squadra di casa è riuscita a collezionare solo un pareggio, è vero. Ma per come si era messa la gara, non potrebbe esserci risultato più agognato. Il 6-6 della quarta giornata, a ridosso della sosta prevista per le festività di novembre, tutto sommato dunque brucia, ma solo in parte.  

Come era facilmente prevedibile già dalle parole spese alla vigilia della partita, i marsalesi avrebbero solcato il sintetico dell'Archimede con gli occhi iniettati di sangue: troppo amari erano stati, infatti, gli ultimi risultati che con sforzo disumano il Città di Marsala era riuscito a mettere in bacheca (un solo punto dopo due sconfitte e un solo pareggio, quello della scorsa uscita contro l'Alcamo Futsal). Il processo di crescita del tasso tecnico era palesemente in crescita e oggi, possiamo dirlo, si è visto dal primo all'ultimo minuto di gioco. L'Atletico, forse fin troppo tranquillo della propria prestazione - come del resto era evidente che sarebbe successo - pone senza paura le carte in tavola: il vicecapitano Tripolini va subito in gol dopo quattro minuti. I restanti ventisei che condurranno al termine della prima frazione sono qualcosa di paragonabile all'Inferno. Gli avversari contrattaccano con un Diallo e Sabally che giocano tre volte più dei propri compagni e infatti prima Nuccio e poi lo stesso Diallo sferrano un uno-due che manda al tappeto la sicurezza dei monrealesi. Provano a rimetterla prima Salamone e poi Tarallo, ma su una palla lunga dal fondo Lo Bello non si intende con la linea di difesa e in un'uscita sconsiderata fuori dalla propria area di rigore permette a Sabally di pareggiare sul 3-3. Sul fischio dell'arbitro Grasso, Lanza insacca una voleé di destro che manda scontenti gli avversari negli spogliatoi. 

Nella ripresa, Ferraro (col piede ancora caldo per la precedente tripletta contro il Mistral) sale subito in cattedra e porta avanti i colchoneros per 5-3. A quel punto i nervi dei giocatori si scoprono: entrate pericolose, contrati, falli fischiati e non concessi fanno vertiginosamente innalzare il termometro di gara e il Marsala ne approfitta. Scariolo, Diallo e Barraco su punizione, esultanto in cerchio dinanzi agli occhi di un pubblico di casa ammutolito e silente. Nel frattempo, in contesa con le decisioni arbitrali, anche il mister monrealese Sorrentino viene accompagnato all'uscita dal giudice di gara. Tutti ormai la danno per persa. Tutti, tranne i cinque in campo che vogliono a tutti i costi riprenderla. A partita praticamente finita una paglia tagliata dentro l'area difesa da Cudia finisce sui piedi di Costantino che si inventa un tacco geniale. Poi l'abbraccio di tutti i compagni e le urla dei tifosi per un risultato che è tanto di guadagnato.