“Squadra mobile Palermo, l’avamposto degli uomini perduti”, un libro da non perdere

Interessante iniziativa al liceo Basile alla presenza dell’autore, Alessandro Chiolo

MONREALE, 14 febbraio – E’ stato un incontro molto interessante, quello organizzato dalla professoressa Marilena Spallino con gli studenti della 2°A, 3°B, 4°B del liceo scientifico dell’istituto superiore “Emanuele Basile” di Monreale, che si è tenuto nei giorni scorsi nell’aula magna del liceo con il professore Alessandro Chiolo, autore del libro “Squadra Mobile Palermo – l’avamposto degli uomini perduti” (editore Navarra).

All’incontro sono intervenuti: Francesco Accordino, negli anni ’80 capo della sezione omicidi di Palermo, unico superstite del nucleo investigativo che, tra il 1981 e il 1986, ebbe a che fare con lo scoppio della seconda guerra di mafia condotta dal clan dei Corleonesi, Graziella Accetta, mamma del piccolo Claudio Domino di 11 anni, barbaramente ucciso più di trenta anni fa da componenti di quel clan mafioso.
Nel corso dell’incontro, grazie alla testimonianza resa da Accordino, sono state ripercorse le tragiche vicende di quel periodo storico di mafia nella città di Palermo e nella provincia. Storie vissute dai protagonisti del libro, ossia i componenti della Squadra Mobile di Palermo durante l’attività investigativa svolta nei confronti del clan mafioso dei Corleonesi. Fu un lavoro svolto con impegno civico, abnegazione, caparbietà ed esigua disponibilità di mezzi messi a disposizione ed anche e soprattutto in un contesto di particolare solitudine, in assenza di solidarietà da parte del popolo della città, a quell’epoca poco sensibile, strumentalmente ed anche per paura, al fenomeno del potere mafioso, che si stava sempre più radicando nei tessuti della città.


Purtroppo, l’attività di questi valorosi poliziotti si è conclusa tragicamente con la loro uccisione ad opera degli agguerriti e spietati mafiosi.
Un’altra importante testimonianza è stata portata da Graziella Accetta che, rievocando quegli anni e la tragica morte del figlio, ha commosso tutti gli studenti che hanno vissuto, attraverso il suo racconto, il dolore che è ancora vivo in lei.
L’incotro con l’autore del libro è stato per i ragazzi motivo di arricchimento non solo in termini storici e sociologici, ma anche sotto l’aspetto della propensione critica verso il grave fenomeno della mafia, la quale, purtroppo, ha sempre attanagliato ed ancora oggi, anche se in modo meno visibile, continua ad essere presente nella nostra travagliata terra, con conseguente ed evidente stato di insicurezza nei cittadini ed una sensazione di non soluzione a questo drammatico fenomeno. Inoltre l’incontro con l’autore ha consentito agli studenti di vivere quegli anni così difficili e drammatici, permettendo di far proprie e rendere indelebili nella mente di ciascuno alunni le drammatiche sensazioni, scaturite dagli eventi narrati nel libro, che ancora oggi si palesano attuali.

* liceo "Emanuele Basile" Monreale