Cari studenti, non dimenticate mai le leggi morali
Ieri l’arcivescovo Pennisi ha incontrato gli studenti del liceo “Basile”
MONREALE, 7 febbraio - L’arcivescovo di Monreale, monsignor Michele Pennisi, ha fatto visita ieri in mattinata agli studenti del liceo classico e scientifico Emanuele Basile, assieme ad una delegazione di parroci composta da don Nicola Gaglio, don Antonio Crupi e don Pasquale La Milia. L’iniziativa rientra fra quelle comprese nel programma della visita pastorale rivolta a tutta la comunità monrealese. Legalità, lotta al bullismo, lotta alle mafie, giustizia e convivenza armoniosa: questi i temi del dibattito con gli studenti che si è sviluppato dopo la relazione del presule.
L’arcivescovo, che è impegnato in questo periodo in una serie di incontri con i ragazzi di tutte le scuole della diocesi, ha parlato ai liceali di cyberbullismo, oramai purtroppo divenuto piaga di una società indissolubilmente legata alla rete; di grandi esempi di lotta contro Cosa Nostra: Paolo Borsellino, Giovanni Falcone, gli eroi dei nostri giorni; di associazioni che si mobilitano coraggiosamente contro le estorsioni, prima fra tutte Addiopizzo. La dirigente Cettina Giannino ha accolto gli ospiti, il dibattito si è aperto con un intervento della professoressa Mariarosa Incontrera, che ha ringraziato l’arcivescovo Pennisi e i sacerdoti per il loro importante contributo. La conferenza è andata avanti con gli interventi della dirigente e dell’Arcivescovo, davanti ad un’attenta platea di studenti del terzo, quarto e quinto anno.
“Nel giorno dedicato alla lotta contro le diverse declinazioni di bullismo, vera e propria piaga sociale oltre che manifestazione sottile dell’illegalità sin tra i più giovani – come ha spiegato monsignor Pennisi – è sempre più necessario un richiamo alle leggi morali che devono assolutamente guidare la nostra vita, tanto nel rapporto con sé stessi quanto nel rapporto con gli altri. È proprio nella nostra condizione sociale, di comunione con il nostro prossimo che deve germogliare il seme della solidarietà e dell’unione”.
Adducendo come rafforzamento al proprio discorso diversi avvenimenti ed esperienze personali – oltre che gli spiacevoli fatti di cronaca che quotidianamente percepiamo dall’informazione – Pennisi ha infine sottolineato come la dimensione illegale non sia qualcosa di estraneo a noi, ma invero profondamente concreto e pregnante nella nostra condizione umana di tutti i giorni. Da ciò il richiamo alla lotta e alla vittoria sul male che sempre si manifesta in ogni sua sfaccettatura anche più subdola attraverso armi semplici e schiette, come l’educazione, unico e valido appiglio per le nuove generazioni speranzose in un futuro migliore. Fiducioso che il messaggio non passi inosservato, ha in conclusione augurato a tutti gli studenti un buon proseguimento di anno scolastico.
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