“Di grammatica non si muore”, un libro che ha entusiasmato gli studenti del “Basile”

Partecipato incontro ieri con l’autore Massimo Roscia

MONREALE, 6 aprile - Ieri mattina alunni delle diverse scuole monrealesi hanno preso parte all'interessantissimo incontro con l'autore di“Di Grammatica non si muore e La strage dei congiuntivi” Massimo Roscia, promosso dalla scuola e dall'assessore alla cultura e alla pubblica istruzione Nadia Olga Granà in collaborazione con la libreria Modus Vivendi, nei locali della Casa della Cultura.

E non è stata, certamente, una presentazione qualunque quella che Massimo Roscia, ha condotto di fronte a un innumerevole uditorio di giovani studenti di tutte le età che, con instancabile attenzione, sono rimasti affascinati dalle sue parole, così mirate ai loro animi da suscitare insieme a tante risate anche molti spunti di riflessione. L'esuberanza e la personalità particolare dello scrittore è subito entrata in sintonia con la puerile curiosità degli alunni che con trepidazione aspettavano di conoscerlo, soprattutto coloro che non avevano mai avuto l'occasione di partecipare a iniziative del genere. « Massimo Roscia è immediatamente riuscito a metterci a nostro agio, rivolgendosi a noi quasi come se fosse anch'egli un adolescente di oggi, centrando perfettamente con le sue parole tutto ciò che contraddistingue il nostro universo giovanile - hanno dichiarato alcuni di loro al termine dell'evento - Ci aspettavamo uno di quegli interminabili dibattiti sui libri, invece ci siamo resi conto di essere tornati a casa con la voglia incontenibile anche solo di sfogliare alcune pagine».

Il tema centrale che Roscia ha da subito portato avanti riguardava certamente l'uso improprio che molto spesso noi italiani facciamo della nostra lingua, così ricca di vocaboli, ritenuta persino una delle più difficili da apprendere e da studiare e riconosciuta ovviamente come la madre dei più grandi personaggi che hanno alimentato la cultura umana a livello internazionale, a cui il più delle volte non attribuiamo addirittura l'importanza che meriterebbe. Di fronte ad occhi costantemente fissi su di lui ha mostrato quali sono, dunque, le parole che più di frequente cerchiamo nel web, secondo delle indagini condotte nel dettaglio, e le classiche espressioni che molto spesso utilizziamo inconsciamente ma che risultano errate, riuscendo in questo modo a suscitare il sorriso dell'uditorio. «Non bisogna vergognarsi dei propri errori - ha affermato Roscia - perché sono proprio questi che permettono la nostra crescita individuale». Molti sono stati poi gli spunti di riflessione sulla nostra pigrizia nel voler conoscere, nel desiderare di apprendere nuovi concetti e nuovi vocaboli di una lingua che vive e non è estranea a noi, ma che costituisce «la nostra identità e appartenenza. La lingua è vita, è anima, famiglia, memoria, emozioni e attraverso essa, sia nello scritto che nel parlato, diamo parte di noi e trasferiamo agli altri un po' del nostro mondo interiore».

Alla fine dell'incontro, tra applausi e autografi, gli alunni hanno potuto immortalare questo giorno per loro importantissimo scattando qualche tipico selfie con l'autore, che li ha ringraziati della loro attenzione e della loro «fame di conoscenza».
Dopo il breve rinfresco, al quale hanno preso parte tutti i presenti, alcuni alunni si sono trattenuti all'interno delle sale della Casa della Conoscenza, sede della sezione moderna della biblioteca comunale, potendo apprezzare così i volumi contenuti e custoditi gelosamente nelle varie sale, restando ulteriormente affascinati da questo ambiente saturo di cultura che li ha ospitati anche in altre occasioni per eventi come questo.

Una delle docenti del Liceo Classico Basile, Rosaria Cicatello ha poi voluto ringraziare personalmente non soltanto lo scrittore, attribuendogli il merito di aver concesso un importante insegnamento alle nuove generazioni, sempre più lontane dal loro patrimonio linguistico, ma anche la libreria Modus Vivendi e l'assessore Nadia Olga Granà dichiarando: « l’assessore si è sempre mostrata collaborativa nei confronti delle iniziative promosse dalla scuola, perché crede fortemente sul grande peso culturale che queste hanno sui giovani alunni, specialmente se tenute in questa struttura vero e proprio Tempio della Cultura, che deve essere apprezzato e ancor più valorizzato».