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"Salva la tua lingua locale", Monreale trionfa con Giada Di Maria

| Istruzione

Ha conquistato il primo posto del concorso nazionale con la sua canzone dialettale

ROMA, 11 aprile – Si è tenuta ieri al Museo delle Civiltà, a Roma la premiazione dei vincitori e dei finalisti della decima edizione di “Salva la tua lingua locale”, sezione scuola. Un premio prestigioso a cui Monreale partecipa da tre anni, e da tre anni Monreale arriva ai primi posti.

Il concorso istituito dall’UNPLI (Unione Nazionale Pro Loco d’Italia) valorizza le tante lingue locali di cui è ricca l’Italia con un lavoro prezioso, di attenzione e cura nel custodire un patrimonio che rischia di svanire: per questo è così importante trasmetterlo ai ragazzi, che devono conoscere il mondo senza dimenticare le radici locali che fanno la differenza, che si trasformano in risorse interiori e arricchiscono chi le sa curare. Monreale è stata rappresentata dalla scuola Margherita di Navarra guidata dalla dirigente Patrizia Roccamatisi, che è andata a Roma con alcuni docenti e i ragazzi che sono stati premiati.

La scuola ha ricevuto una menzione d’onore per la poesia con Chista è la storia d’un picciutteddu (classe IV B, primaria, referente l’insegnante Maria Teresa Novara): è la storia di un bambino che diventa grande, da piccolo “lu picciriddu sulu ri so matri putìa spirari / la manu forti ci strincìa”, e lasciata quella mano  “cu l’insignamenti ri so matri / lu picciriddu ‘ranni addivintò”: versi di bambini colmi di infantile saggezza che sono stati premiati da una giuria presieduta da  Elio Pecora, poeta riconosciuto a livello internazionale.

Con Giada Di Maria (II B secondaria, docente referente Antonio Putzu) Monreale ha ottenuto il primo premio nazionale per la musica, un premio bellissimo per una canzone toccante, che ci chiede di riflettere. La motivazione della giuria si sofferma su questa voce di bambina che racconta quanto di più tragico abbia saputo produrre il nostro tempo, migliaia di esseri umani naufragati nella fossa comune del Mediterraneo: il legame più forte anche qui è con la madre, su un barcone di disperati le madri cantano “tra li stiddi e ammenzu o mari /Canta ancora, canta forti / Sonnu veni e nun tardari / Troppu scantu fa la morti…  Si riparanu lu visu / Vuci i matri, chiama i figghi / Chiovi acqua a lacrimuni / Cala a funnu lu varcuni”.

Di sicuro ci siamo chiesti cosa pensano i nostri ragazzi davanti alle notizie dei naufragi, davanti alle foto dei corpi anche bambini che talvolta il mare restituisce. E i bambini, con questa iniziativa che li fa scrivere in dialetto ce lo raccontano. L’anno scorso ce lo ha raccontato Agnese Sferruzza (scuola Morvillo), secondo premio per la poesia con U mari nostru, dove scriveva “Chista è a preghiera ri migranti / Ca stannu rintra a varca ri la morti. / Prianu, picchì l’unica cosa chi ponnu fari è priari / Priari e spirari.

· Enzo Ganci · Editoriali

MONREALE, 3 aprile – L’ingresso del sindaco Alberto Arcidiacono in Forza Italia, con tanto di comunicato stampa corredato di foto, mossa che mancava solo del crisma dell’ufficialità, segna un preciso spartiacque nella politica recente della nostra cittadina.

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