Quattro lezioni mensili, fino al mese di maggio
MONREALE, 23 gennaio – Ha preso il via il laboratorio di ceramica alla scuola dell'infanzia dell'istituto Guglielmo II di Monreale, accolto con grande entusiasmo dai piccoli alunni e dalle famiglie.
Si tratta di un progetto che si articola in quattro lezioni mensili di un’ora ed un quarto ciascuna, che si concluderà nel mese di maggio. Le lezioni sono tenute da Vanessa Cammarata e Stefano Giordano, esperti ceramisti specializzati nella cottura della ceramica.
Il lavoro possiede in sé una grande valenza educativo-didattica per gli alunni che vivono questa esperienza, dicono dalla scuola. Manipolare la materia plastica permette infatti di immergersi in un intenso mondo di esperienze sensoriali, emotive, espressive e creative. Il lavoro manuale consente di esplorare e scoprire le proprie capacità creative con un approccio all’apprendimento attraverso il fare e il movimento cinestetico.
Nello svolgimento dell’attività, lavorare la ceramica permette di favorire la pazienza, la concentrazione, il lavoro personale, la lentezza, la precisione oltre a promuovere la libera scelta e la creatività.
Attraverso la manipolazione della creta (guidata e libera), si contribuisce allo sviluppo della percezione tattile e visiva, della coordinazione oculo-manuale e della motricità fine, soprattutto negli alunni più piccoli.Lo sviluppo delle capacità logiche di classificazione e seriazione, la comprensione di forma, peso e consistenza; l’interiorizzazione delle principali nozioni topologiche.
Sotto il profilo della cooperazione e della condivisione, senza dubbio lavorando in piccoli gruppi i bambini vengono stimolati dai compagni a superare i problemi tecnici: i suggerimenti di un compagno sono sempre accettati e con il confronto, percepiscono anche le qualità estetiche dei loro lavori, ammirano e si entusiasmano per le realizzazioni ben riuscite.
Da non sottovalutare, un ulteriore aspetto: pur fornendo competenze e strumenti di base e specifiche regole di esecuzione, il percorso permette ai bambini l’acquisizione di uno stile individuale, un proprio modello operativo: non è importante il finito, ma il percorso che il bambino fa per arrivare alla conoscenza.