Destinatarie dell'azione sono state alcune associazioni del territorio
MONREALE, 22 dicembre – Un aiuto concreto alle realtà che operano e si impegnano all'interno della comunità, in questo periodo festivo, ma purtroppo, anche di varie e pesanti difficoltà. È quello che è arrivato dalla scuola Margherita di Navarra, che ha organizzato un'importante azione solidale con l'approssimarsi del Natale.
Attraverso un'iniziativa ben articolata è stata raccolta la somma di 3.400 euro che andranno a beneficio di alcune associazioni del territorio. Si tratta dell'associazione Spia Onlus oncoematologia pediatrica dell'ospedale Civico di Palermo, in ricordo perpetuo del piccolo compianto Mattia Terranova, ex alunno della scuola; della Fondazione per la ricerca sulla Fibrosi cistica delegazione di Palermo e Trapani, dell'associazione Piera Cutino Onlus per la ricerca sulla talassemia e dell'associazione Con.Vi.Vi. l'autismo aps.
“Sicuramente la parola stessa Natale, Natività di nostro Signore – afferma una nota dell'istituto guidato da Patrizia Roccamatisi – ha in sé il concetto di accoglienza. Nascita significa essere arrivati in un nuovo mondo, che ti spalanca le porte per riceverti. E non importa da dove arrivi, o con quale prospettiva ti affacci alla nuova vita.Essa comunque ti accoglie.
Natale, accoglienza, disponibilità verso l'altro, apertura nei confronti di chi sa cosa significhi lottare ogni giorno . Queste le parole chiave che ci hanno spinto, anche quest'anno , alla raccolta solidale, come scuola , ma soprattutto come comunità aperta al territorio e attenta ai bisogni di quelle realtà che ogni giorno lavorano, si adoperano, operano insomma in ogni modo per degli obiettivi importanti.
Purtroppo la situazione mondiale attuale, nonchè la cronaca quotidiana, ogni giorno ci mettono di fronte alla sofferenza, al dolore, all'abbandono. Spesso, per vari motivi, non si può fare molto.
Abbiamo allora deciso di aiutare le associazioni a noi vicine territorialmente, e aprire il nostro cuore ai piccoli e non , a chi lotta e ancora non ha una cura adeguata, a chi sta vicino ai malati ( bimbi) oncologici , a chi si occupa di ricerca e tanto altro ancora. Abbiamo cercato di fare nostra appunto
la parola accoglienza. Perché, se accogli veramente, c'è posto per tutti”.