“La filosofia e lo stereotipo delle donne", ieri convengo in aula consiliare in occasione della giornata dell’8 marzo
L’appuntamento è stato curato da Maria Rita Fedele, consulente del sindaco per la Cultura. LE FOTO
MONREALE, 9 marzo – Ieri mattina, in un’aula consiliare gremita di partecipanti, si è svolto il convegno "La filosofia e lo stereotipo delle donne", dedicato alla giornata dell'8 marzo, giornata Internazionale della Donna, patrocinato dal Comune di Monreale, dall'Università degli studi di Palermo e dalla associazione Donnattiva, e curato dalla professoressa Maria Rita Fedele, consulente del sindaco alla cultura e docente di Storia e Filosofia del liceo scientifico Emanuele Basile.
Hanno porto i saluti il vicesindaco Giuseppe Gangemi, assessore alla Cultura e l'assessore alla Pubblica Istruzione, Paola Naimi. Interessanti gli interventi delle relatrici che hanno condiviso i temi della giornata, orientandosi tutte verso la rilevazione di uno stereotipo del femminile che si è consolidato nell'immaginario collettivo dell'Occidente.
“Emblema di tale stereotipo, puntualizza la Fedele, sono le Sirene che subiscono nella tradizione latina una metamorfosi che assegna loro una natura pisciforme per dire che le donne seducono per la loro bellezza corporea. Ridotte alla corporeità, aggiunge la professoressa, le donne sono private del "logos", presunta prerogativa dell'uomo”.
In seguito, ha preso la parola la professoressa dell'Università di Palermo, Valeria Andò, ordinaria di Lingua e letteratura Greca, che si è soffermata su alcune figurazioni del femminile che Platone nei suoi dialoghi descrive come "maestre di Socrate", per individuare fra testi greci un "Universo sommerso, in cui il femminile e i suoi saperi e valori assumono valenze inattese, divengono paradigmi su cui il maschile modella il suo pensiero e la sua azione". Così ad esempio, ha continuato la professoressa, nel Teeteto la maieutica platonica diventa metafora della maternità, ma poi si riduce ad un'arte che, come dice il Socrate Platonico, viene esercitata sugli uomini, che partoriscono le idee, e non sulle donne che generano i figli.
Successivamente la parola è passata alla storica e giornalista, Amelia Crisantino che nel delineare un approccio storico, ha fatto riferimento allo stereotipo delle donne nella "sicilianitudine", donne-madri, donne-spose, donne-figlie, ha così puntualizzato che gli stereotipi diventano più pesanti nel 18°secolo, quando in Sicilia arrivarono i viaggiatori del Grand Tour e scrissero le prime guide turistiche. La giornalista ha poi sottolineato che ci sono autori come lo scozzese Drydone, che scrive di passeggiate serali alla Marina con i loro spasimanti per favorire gli incontri amorosi, e altri autori, come il francese Hauel, che scrivono di ragazze a cui non è stato insegnato a scrivere per impedirgli che scambiassero biglietti con i loro spasimanti.
Molto apprezzate sono state le performances degli studenti e delle studentesse del Liceo Scientifico di Monreale.
A proseguire è stata la studentessa Karen Anselmo, la quale con un prologo ha presentato un'alternanza di cantica e recitativi secondo la prassi teatrale plautina.
I ragazzi che hanno preso parte alle attività sono: Maria Costantino, Chiara Quartararo, Marta Casamento, Alessia Patellaro, Désirée Spatafora, Giulia Lo Cicero, Aurora D'Agostino e Rosanna Castelluzzo che hanno recitato alcune letture teatrali del Teeteto, del Simposio e del Menesseno di Platone e un analisi del 12° canto dell'Odissea omerica.
A seguire, sono stati Pietro Messina, Miriam Intravaia, Marta Machí e Giulia Nicolosi ad interpretare brani musicali di noti cantanti italiani.
Il servizio fotografico è stato realizzato da Gabriele Madonia, Giuseppe Miceli e Flavio Messina e la rappresentazione grafica su cartellone da Roberta Casamento.
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