I ragazzi della sezione musicale della scuola “Veneziano” regalano grandi emozioni
Applausi per l’esecuzione dei più classici brani natalizi
MONREALE, 20 dicembre – Grandi emozioni al concerto natalizio dei ragazzi della sezione musicale della scuola Antonio Veneziano. Fra musiche tradizionali ed innovative, i giovani musicisti hanno dato prova di grandi abilità e competenze. Ripagate in pieno le fatiche degli ultimi giorni che gli studenti hanno condiviso insieme agli insegnanti di strumenti: Gianluigi Cristiano, chitarra; Silvana De Luca, violino; Riccardo Gangichiodo, pianoforte; Daniele Rando, percussioni.
Ad una delle docenti di Lettere del corso, Romina Lo Piccolo, il compito di introdurre l’esecuzione e commentare i vari brani eseguiti. Presente la dirigente Beatrice Moneti che ha ringraziato gli intervenuti, non soltanto le famiglie dei ragazzi coinvolti, ma anche i tanti genitori interessati a conoscere la sezione musicale, quale opportunità formativa per i propri figli in procinto di passare alle scuole medie.
Il coro e l’orchestra didattica, diretti dalla professoressa De Luca, si sono cimentati con musiche del repertorio natalizio: “Bianco Natale”, “Astro del Ciel” e “Jingle Bells”; I gruppi strumentali con brani classici ed operistici; grazie ai solisti, i docenti hanno offerto al pubblico presente l’opportunità di apprezzare musiche meno note tratte dalla tradizione russa e catalana, che si contraddistingue per l’autenticità espressiva; non sono mancate le citazioni della musica minimalista che, nella sua semplicità espressiva, produce atmosfere evocative.
Alcuni solisti si sono distinti per una bravura fuori dal comune in considerazione dell’età, veri talenti pronti a varcare i confini comunali ed aprirsi a nuove opportunità di crescita.
“I pochi minuti – ha spiegato la professoressa De Luca – che i ragazzi impiegano per eseguire un brano sono il risultato di un lavoro impegnativo e faticoso che si concretizza in un momento denso di emozione e soddisfazione”.
All’insegnante Lo Piccolo il compito, interpretato al meglio, di cogliere le sfumature umane dell’esecuzione e trovare un leitmotiv al concerto: “La musica, scriveva già Platone nel Simposio, è capace di creare armonia fra gli opposti, grave e acuto, lento e veloce, che cessano di essere tali e trovano la concordanza. Antropologicamente è una chance di la vittoria sul “polemos”, sulla discordia, cioè una prospettiva di apertura all’armonia, sociale e personale”.
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