Covid, compartecipazione alle spese dei tamponi per non creare nuovi poveri

fumetto di Michele D'Amico

Il Decreto Legge n. 127 del 21 settembre 2021, recante “Misure urgenti per assicurare lo svolgimento in sicurezza del lavoro pubblico e privato mediante l'estensione dell'ambito applicativo della certificazione verde COVID-19 e il rafforzamento del sistema di screening”, all’articolo 1 detta “Disposizioni urgenti sull'impiego di certificazioni verdi COVID-19 in ambito lavorativo pubblico”.

Il comma 1 dell’articolo 1 così prevede: “Dal 15 ottobre 2021 e fino al 31 dicembre 2021, termine di cessazione dello stato di emergenza, al fine di prevenire la diffusione dell'infezione da SARS-CoV-2, al personale delle amministrazioni pubbliche di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, al personale di cui all'articolo 3 del predetto decreto legislativo, al personale delle Autorità' amministrative indipendenti, ivi comprese la Commissione nazionale per la società' e la borsa e la Commissione di vigilanza sui fondi pensione, della Banca d'Italia, nonché' degli enti pubblici economici e degli organi di rilievo costituzionale, ai fini dell'accesso ai luoghi di lavoro, nell'ambito del territorio nazionale, in cui il predetto personale svolge l'attività' lavorativa, e' fatto obbligo di possedere e di esibire, su richiesta, la certificazione verde COVID-19 di cui all'articolo 9, comma 2. Resta fermo quanto previsto dagli articoli 9-ter, 9-ter.1 e 9-ter.2 del presente decreto e dagli articoli 4 e 4-bis del decreto-legge 1°aprile 2021, n. 44, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 maggio 2021, n. 76”.

La norma, in buona sostanza, sembrerebbe lasciare liberi i dipendenti pubblici se optare per la vaccinazione o fare i tamponi, allo scopo di possedere e di esibire la certificazione verde su richiesta, per recarsi sul posto di lavoro.
Sia subito chiaro, ho auspicato, sin dall’inizio di questo ultimo biennio, che ha costretto il mondo intero a cambiare il normale corso di vita, la massima adesione alla campagna vaccinale ma allo stesso tempo in me è prevalso quel sentimento di libertà che pregna la mia esistenza, ciascuno deve essere libero di scegliere, così come io ho scelto perché da sempre credo nella scienza e nel progresso scientifico. Ho sempre pensato e condiviso l’idea che la libertà di ciascuno di noi ha inizio e termina laddove inizia la libertà dell’altro.
L’applicazione della norma sulla certificazione verde, a partire dal 15 ottobre, inciderà fortemente e in maniera, oserei dire, spietata sul potere d’acquisto di quei Lavoratori che, utilizzando la libertà di scegliere o meno, hanno deciso di non aderire alla campagna vaccinale.
È noto a tutti a quanto ammonti il costo di un singolo tampone, ed è noto a tutti a quanti tamponi si dovranno sottoporre quei Lavoratori che liberamente o, mi si consenta, per paura, non intendono accedere alla campagna vaccinale, dal 15 ottobre al 31 dicembre 2021, data prevista di cessazione della emergenza epidemiologica. Appare chiaro a tutti che ciò si tradurrà in termini di forte diminuzione del potere d’acquisto dei Lavoratori, in taluni casi anche di una diminuzione del 50% di quanto mensilmente percepito.
Ci troviamo così di fronte al paradosso. Lo Stato accusa di irresponsabilità chi decide di non vaccinarsi, quando è esso stesso che per primo declina formalmente ogni responsabilità in merito alle conseguenze, negative o positive che siano, dell’imposizione del vaccino, allo stesso tempo cerca di costringere con ogni mezzo i cittadini a vaccinarsi, escludendoli altrimenti dalla vita sociale e privandoli persino della possibilità di lavorare.

Lungi dall’avventurarmi in ragionamenti di contrapposizione che alla lunga potrebbero apparire inconciliabili e sterili ritengo utile fare un appello alle massime espressioni politiche regionali e agli imprenditori presenti nell’isola, affinché in tempi brevissimi e, comunque, prima del 15 ottobre possano determinare, se non eliminare del tutto, il carico individuale della perdita di potere d’acquisto, compartecipando attivamente e concretamente sui costi dei singoli Lavoratori. Ne varrebbe di una Sicilia più libera, più democratica, più plurale, più solidale.