Le Rivoluzioni, in Filosofia Politica, hanno incarnato l’ideale di un cambiamento possibile e motivato da ragioni ideologiche, nella forma di governo di un paese, di uno stato, operando trasformazioni radicali di tutta la struttura sociale, economica e politica.
Mi stancherei profondamente ad enucleare le grandi rivoluzioni che la Storia mondiale ha registrato nei secoli dei secoli. Amerei fare un distinguo tra categorie assolute delle grandi rivoluzioni; secondo il mio piccolo punto di vista, la più grande rivoluzione di tutti i tempi, l’ha realizzata il “Cristianesimo” con Gesù di Nazareth. Classificherei al secondo posto la Rivoluzione Francese con il suo logo eterno di Libertà-Fraternità-Uguaglianza e metterei al terzo posto la Rivoluzione Messicana by Pancho Villa ed a seguire la rivoluzione cubana, vietnamita, indiana con riferimento al mitico Gandhi etc. Ho trascurato le grandi rivoluzioni cinesi e Mao Tse Tung, le rivoluzioni russe, polacche, arabe, perché mi sarei perso nella notte del tempo che fu ed ancora peggio enucleando le rivoluzioni industriali, tecnologiche. L’altro ieri ho visto su Rai Movie un film che ho sempre adorato “I Professionisti” con Burt Lancaster, Lee Marvin, Jack Palance nei panni di Jesus Raza rivoluzionario messicano e l’incantevole Claudia Cardinale; la trama del film tange gli orizzonti del dopo Pancho Villa e ci consegna un post-rivoluzione condito e zeppo di mercenari, ladri, al servizio del dio dollaro.
Dopo la visione del film, ho fatto la millesima riflessione culturale e politica ed ho concluso che le vere e grandi rivoluzioni sono le rivoluzioni culturali e scientifiche al servizio dell’umanità; tutte le altre rivoluzioni sono state baldracche che hanno consegnato il nostro mondo a quattro politicanti, avidi di potere e vanagloria. Lo Stallo della Politica Italiana ci deve fare riflettere seriamente alla vigilia di un appuntamento epocale con il futuro del nostro Paese. Chiamare il dottor Mario Draghi, dopo il fallimento del Conte Ter, è stata una scelta responsabile del nostro Presidente della Repubblica, professore Sergio Mattarella. Se il dottor Mario Draghi, apprezzato a livello mondiale dai Mercati Finanziari e da Tutti i Capi di Governo, accetterà l’incarico per la formazione di un nuovo Governo Italiano, sarà la volta buona per uscire dalla rovinosa crisi economica e finanziaria italiana, con un Pil in caduta libera ed il debito pubblico più alto d’Europa. Se Mario Draghi riceverà poteri speciali, fuori dalla vecchia logica della passata maggioranza, potremo accedere al Mes con l’accesso ai 209 miliardi di euro e ripartire alla grande.
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