L'amministrazione comunale favorisca le attività di circoli ed associazioni

fumetto di Stefano Gorgone

Carissimo direttore,
ho già evidenziato la necessità di riscoprire l’orgoglio e il senso di appartenenza ad una città dal passato glorioso, considerata per i suoi meriti culturali l’Atene della Sicilia (Millunzi).

Il grande teologo tedesco Romano Guardini non potè fare a meno di esprimere il suo stupore e la sua meraviglia per la bellezza della nostra cattedrale. “Oggi –disse – ho visto qualcosa di grandioso: Monreale. Sono colmo di gratitudine per la sua esistenza”.
Ma ho anche affermato che in questa città, “coricata sulle pendici del monte del re normanno” occorre ricostruire il tessuto umano , rafforzare il senso di solidarietà e lo spirito comunitario. L’auspicio è che le dichiarazioni dei protagonisti della vita politica locale non rimangano semplici slogan ma si traducano in comportamenti coerenti e concreti. E’ vero, però, che tutti noi, ognuno a suo modo, dobbiamo avvertire il diritto-dovere di partecipare attivamente e concretamente alle problematiche del nostro tempo e del nostro contesto ambientale.

In questa sede voglio appena accennare al ruolo significativo che possono avere le persone che vengono considerate della “ terza età”.
Quali sono i luoghi e le opportunità che la nostra città offre a favore degli over 60/70……?
Tutti conosciamo alcune società di mutuo soccorso che svolgono da tanti anni servizi essenziali, ma dove “come unico segno del loro passaggio sulla terra, molti lasciano un’affossatura nella poltrona di un circolo”, come ha genialmente sintetizzato Brancati.
Parzialmente apprezzabili, invece, sono le iniziative poste in essere dall’Asca, dall’Auser e dal Centro aggregativo anziani del Comune, costituito a seguito della legge 328/2000 quando chi scrive era assessore ai Servizi Sociali. Sono associazioni che consentono di allargare le relazioni sociali, favoriscono il sorgere di forti e solidi legami di amicizia che spesso costituiscono motivo di consolazione ed hanno nel disinteresse il loro tratto distintivo.
Per statuto, però, oltre alle interminabili partite a carte, esse dovrebbero perseguire finalità di solidarietà sociale e di volontariato a favore delle persone, a partire da quelle in stato di disagio sociale, svolgere attività di promozione della cultura e dell’arte, di tutela e valorizzazione della natura e dell’ambiente, favorire le relazioni intergenerazionali.
Il contatto con i giovani, infatti, può essere fonte di stimoli per gli anziani, mentre il patrimonio di esperienze maturate nel corso dell’esistenza può servire alle generazioni successive per ritrovare nel passato il senso della loro vita attuale.
Nello svolgimento delle suddette attività, le associazioni dovrebbero valorizzare le disponibilità e le competenze delle persone come un’opportunità e una risorsa per la società, per lo sviluppo di comunità locali solidali ed aperte.


Molto più vivace è stato, ed è tutt’ora, il Circolo Italia, costituito nel lontano 1900 con il nome di Circolo Umberto I°.
In un pregevole opuscolo l’amico professore Pino Giacopelli racconta aneddoti e ripercorre i fatti più salienti che hanno visto protagonisti soci di antica e più recente frequentazione come Onofrio Comandè, Pietro Di Dio, Nonò Sciortino, Ciccio Alerio, Diego e Ciccio Ganci, Pino Comandè, Pino Di Mitri, Giuseppe Sulli……….
E’, comunque, opinione piuttosto diffusa in città che il Circolo Italia abbia saputo ospitare importanti mostre d’arte e concerti, abbia promosso incontri e dibattiti su temi di carattere storico, letterario e scientifico, importanti tornei di scacchi ed altro ancora.
Voglio sperare che la nuova amministrazione intenda sviluppare i programmi dei circoli e delle associazioni favorendo anche il dialogo tra gli stessi.
La mia, ovviamente, vuole essere solo una sollecitazione al civile confronto di idee nel pieno rispetto di tutti.