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Tango a Istanbul

tango a istanbul

Di Esmahan Aykol

Nil, amica della collega di Kati Hirschel, ha avuto un arresto cardiaco ed è all’ospedale a lottare fra la vita e la morte. Ma è una giornalista disoccupata! Come può condurre una vita così agiata che le consente di abitare nel quartiere più lussuoso di Istanbul, tenendo in casa perfino un quadro autentico di Julian Opie, oltre a un arredo da design?Kati Hirschel è una tedesca stambuliota che ha una libreria nel centro di Istanbul dedicata esclusivamente ai libri gialli e ha il pallino delle indagini. Perciò non fa la schizzinosa quando la veggente dove è andata insieme col suo amico Fofo vede nella sua vita un cadavere di donna.

Scatta al contrario in lei la curiosità. Ma non c’è apparentemente alcun delitto, perché la “vittima” ha avuto un arresto cardiaco e non è ancora morta, ma la scoperta del tenore di vita di Nil convince anche Hakan, il fratello, ad affidare ufficialmente le indagini a Kati che, comunque, le ha già avviate, senza alcun incarico.

La rivoluzione dimenticata

La rivoluzione dimenticata

Di Lucio Russo

Mi ero spesso chiesta come mai nel terzo secolo a.C. esistessero scienziati del calibro di Euclide, Archimede, Aristarco, Eratostene, Erofilo, Ipparco e altri e nella Roma imperiale non ci fossero poi scienziati della stessa levatura? Per non parlare del Medio Evo!

Come mai Eratostene misura la circonferenza terrestre nel terzo secolo a.C. e Cristoforo Colombo deve vivere la sua Odissea in età moderna per dimostrare la sfericità della Terra? Perché a scuola ci hanno sempre detto che il periodo alessandrino è un periodo di decadenza rispetto ai due secoli precedenti, quelli di Socrate, Platone, Aristotele?

Non è forse in età alessandrina che operano gli scienziati che abbiamo ricordato? Il faro di Alessandria, che proietta la sua luce a 50 km di distanza non è forse una delle sette meraviglie del mondo antico?

Treno di notte per Lisbona

Treno di notte per Lisbona

Di Pascal Mercier

Chi siamo veramente? Tutti abbiamo conosciuto certamente tante persone assolutamente “prevedibili”, sempre uguali a se stesse. Eppure, in ognuno di noi esiste una moltitudine, una “folla di molte specie che pensa e sente in modo diverso” (Pessoa, Livro do desassossego, 1932).

Raimund Gregorius insegna al liceo classico di Berna ed è un erudito, specialista in greco, latino ed ebraico. Abitudinario all’ossessione, egli percorre le vie di Berna sempre allo stesso modo, alle stesse ore e vive interamente assorbito dal suo mondo fatto di scritti classici e di studi filologici.

Un giorno d’inverno, per caso, egli salva dal suicidio una giovane donna che sta per buttarsi nell’Aar dal ponte di Kirchenfeld, che conduce al liceo. La salva agendo d’istinto e in un breve dialogo le chiede: “Qual è la sua madrelingua?”. Lei risponde: “Português”.

Buio

buio

Di Maurizio De Giovanni

Il Buio, “la paura” ancestrale degli esseri umani, l’abbandono, la solitudine. Cosa può mai fare un bambino in questa situazione, quando il pianto e la richiesta di aiuto non gli vengono concessi?

L’unica cosa che lo conforta è il pensiero che presto il suo eroe, il padre, lo verrà a prendere, suo padre che è grande, bello e buono come Batman, per fortuna lui, il pupazzetto di plastica di Batman, lo ha portato con sé, non lo lascia mai, è la sua speranza, la sua sicurezza in tutti i momenti del giorno e della notte.

Batman, eroe del buio che corre nella notte quasi volando per raggiungere più rapidamente la vittima del momento, e salvarla dal grande pericolo, Batman unica luce e speranza nel buio, per un bambino solo e spaventato.

La Passione di Artemisia

La Passione di Artemisia

Di Susan Vreeland

“La passione di Artemisia” è un romanzo che racconta la vita di Artemisia Gentileschi, come donna e come pittrice. La sua storia, è presentata come un dramma d’amore, di passione e di odio irrefrenabile. È la storia della vita di una donna che infranse le regole del suo tempo per difendere la propria libertà.

Artemisia dipinse sin da bambina: apprese dal padre a mescolare i pigmenti e comporre i colori, i segreti giochi della luce, l’anatomia dei corpi, la magia delle prospettive. In seguito per lei la pittura divenne un mezzo per allontanarsi dalla dura realtà e vivere appieno in un altro mondo, con maggiore intensità rispetto agli altri.

È il 1612. Artemisia insieme a suo padre, Orazio Gentileschi, si reca all’udienza di un processo. Il padre ha denunciato al tribunale dell’Inquisizione di Roma l’amico pittore Agostino Tassi perché egli ha violentato la figlia.

Quattro sberle benedette

quattro sberle benedette

Di Andrea Vitali

Tre lettere anonime, scritte in versi apparentemente indecifrabili, dal linguaggio criptico e allusivo, vengono recapitate ad altrettanti rappresentanti dell’arma dei Carabinieri di Bellano. I riferimenti che contengono sono però tali da rendere inequivocabile l’identità dell’inusitato frequentatore della casa di tolleranza di Lecco.

Si tratta di soggetto da proteggere, perché, se si sapesse in giro della sua recente “debolezza”, tutta la comunità bellanese e il senso stesso del dovere, del pudore, delle istituzioni e della gerarchia andrebbe a farsi friggere.

Nel frattempo, il maresciallo Maccadò sta per avere un figlio, che lui vuole maschio a tutti i costi, mentre in tanti si improvvisano indovini, pronosticando esiti contrastanti sul sesso del nascituro e provocando nel maresciallo notti insonni e tormenti ben lontani dall’attesa gioiosa cui avrebbe diritto.

Quel che una pianta sa

Quel che una pianta sa

Di Daniel Chamovitz

Attenti alle piante! Dopo aver letto questo libro, non solo confermeremo in noi il dovere di rispettare queste creature tanto utili e belle, ma ne avremo quasi timore e ce ne sentiremo giudicati.

Procediamo per esempi. Il Maryland Mammoth, pianta di tabacco gigante, coltivata nel Maryland già dal 1700, è dotato di fotoperiodismo, ossia, esposto a lunghe giornate estive continua a produrre foglie, mentre, esposto artificialmente a giornate più brevi, produce fiori. Dunque, le piante misurano la quantità della luce che captano. Molte di esse fioriscono solo se il giorno è corto e vengono dette “brevidiurne”, altre solo se è lungo e vengono dette “longidiurne”.

Esperimenti relativamente semplici hanno mostrato che le piante non misurano la lunghezza del giorno, bensì quella della notte. Illuminando in piena notte qualunque pianta con lampi di luce rossa, si altera il momento della fioritura. L’uso della luce verde o blu non agisce sulla fioritura, ma una luce blu anche molto fioca dice alla pianta verso quale direzione deve crescere.

Il posto di ognuno

il posto di ognuno

Di Maurizio De Giovanni

Fa caldo. Le strade, i vicoli, i negozi, i bar, i bassi di Napoli sono oppressi da un caldo asfissiante che logora la ragione, stravolge l’intelligenza e assedia l’autocontrollo, il senso della misura, il rispetto di sé.

Una dama dell’alta società viene trovata uccisa nella sua camera con un colpo di pistola in fronte. La donna è bellissima e nel fiore degli anni. Faceva l’infermiera della duchessa Musso di Camparino che poi morì e lei ne prese il posto nel letto del duca che la sposò.

L’illusione dell’amore dura un soffio seguita da anni di indifferenza e di astio. Odiata dal figliastro e disprezzata dal marito immobilizzato a letto dall’età, la sua dirompente vitalità la porta a frequentare la migliore società di Napoli e ad essere stella di prima grandezza dell’aristocrazia napoletana degli anni trenta.

L’amore ai tempi del colera

amore ai tempi del colera

Di Gabriel Garcia Marquez

“L’amore ai tempi del colera” è una delle più belle storie d’amore mai raccontate; Márquez è stato in grado di dar vita a un libro passionale ed appassionato, in grado di farti tenere il fiato dalla prima all’ultima riga, un’alchimia perfetta di magia, tropici infuocati, colori del suo Caribe, odori nauseabondi, profumi, dolore, ma soprattutto speranza e vita contro le quali nulla possono malattia o vecchiaia.

Si snoda attraverso mezzo secolo di attesa e di tormento, attraverso il dispiegarsi delle vite fittamente intrecciate dei tre protagonisti, Florentino Ariza, Fermina Daza e Juvenal Urbino.

La figlia del podestà

la figlia del podesta

Di Andrea Vitali

Di nuovo a Bellano, cioè a casa nostra, per godere degli episodi, delle chiacchiere, delle illusioni, dei raggiri di un’Italia neghittosa e innocente, furbetta, ma bambina, sbirciata attraverso le vicissitudini di una comunità piccola, variegata e intrigante, resa irresistibile dalla penna dell’Autore.

In piena era fascista, la titolare della merceria del paese riceve la visita di una cliente inattesa, che vuole comprare un articolo inusitato: la giovane figlia del podestà, Renata Meccia, fino a ieri una bambina, chiede un paio di mutandine di cotone, rifinite di pizzo.

Ce n’è d’avanzo per mettere in fibrillazione la fantasia (assai scarsa!) della titolare dell’esercizio e far scattare il suo “senso di responsabilità” (in realtà, morbosa curiosità e acidissima invidia!) nei confronti della famiglia più in vista del paese: si tratta pur sempre della figlia del podestà.