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Dall’arte bizantina al mitico cannolo: tanti i tesori anche naturalistici che sarà possibile scoprire

| Domenico Prestifilippo | Appuntamenti

Quaranta borghi di tutta la Sicilia, per tre weekend di fine estate (20-21 agosto, 27-28 agosto e 3-4 settembre) aprono le porte grazie a 500 giovani pronti ad accogliere i visitatori

PIANA DEGLI ALBANESI, 18 agosto – A circa 25 chilometri da Palermo, Piana degli Albanesi è tra le nuove proposte della seconda edizione del “Borghi dei Tesori Fest”. Quaranta borghi di tutta la Sicilia, per tre weekend di fine estate (20-21 agosto, 27-28 agosto e 3-4 settembre) aprono le porte grazie a 500 giovani pronti ad accogliere i visitatori.

La cittadina con i suoi quasi seimila abitanti, assieme a Contessa Entellina e Santa Cristina Gela, fa parte delle comunità albanesi di Sicilia (arbëreshët e Siçilisë), dove ancora si parla l’arbërishtja. Nei tre fine settimana del Festival, ai visitatori viene proposto un itinerario che coinvolge le belle chiese affrescate e ricche di icone bizantine, caratterizzate, come nel caso della Chiesa di San Giorgio Megalomartire, da un’iconostasi lignea che secondo la tradizione ortodossa, divide la zona presbiterale da quella riservata ai fedeli. Chiese ricche di tesori, come le antiche e preziose icone salvate a Palermo dalle bombe della seconda guerra mondiale, che si possono apprezzare nella Chiesa di San Nicola, dove sono state recentemente ritrovate anche due cripte.

Ricostruita ed ampliata secondo un progetto del Novelli, la Chiesa della Madonna dell’Odigitria che con la sua cupola domina Piana degli Albanesi. Nell’annesso Collegio di Maria, ora si trova il museo che ospita la “Esposizione permanente Ricami Divini”, con opere di straordinario valore artistico, quale il corpus di paramenti sacri di rito bizantino, ricamati dalle suore. Nella Biblioteca comunale “Giuseppe Schirò” istituita nel ’77, una ricca sezione speciale è dedicata alla peculiare cultura locale; mentre nel Museo civico “Nicola Barbato” sono esposti anche documenti e foto sulla strage di Portella della Ginestra del primo maggio 1947.

Ai visitatori è anche proposta una passeggiata nell’Oasi naturalistica del Lago di Piana degli Albanesi, un paradiso per flora e fauna, tra pioppi neri, querce e conifere, dove si incontrano dalla rana agile al cormorano. Tra le esperienze, “Gli Ori di Piana” con i segreti svelati dalla famiglia di gioiellieri Lucito che realizza i propri preziosi secondo le antiche tecniche del XVIII secolo. Immancabile, infine, l’incontro con la tradizione pasticcera dell’Extrabar, tra le realtà del settore più rinomate di Piana, ed il suo mitico cannolo che viene proposto anche nella versione magnum di ben tre chilogrammi.

· Enzo Ganci · Editoriali

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