Gli insegnamenti sempre attuali di San Castrense

Sabato si presenta il libro a lui dedicato scritto da don Giuseppe Ruggirello

Carissimo direttore,
noi monrealesi siamo orgogliosi della nostra Cattedrale, del tempio d’oro che sostiene ed alimenta la nostra fede cristiana e suscita tanto stupore e meraviglia anche nei visitatori che vengono da tutto il mondo; un tempio sorto dove, come riferisce lo storico e letterato Gaetano Millunzi, c’era “un parco amenissimo per fresche polle di acqua e per ombre perenni”.

Ma l’evento nel quale riaffermiamo la nostra identità è legata anche alla tradizionale “Festa del Tre di Maggio”, quando i Fratelli portano a spalla per le strade cittadine il Venerato Crocifisso cinquecentesco della Collegiata, quel Crocifisso che monsignor Giuseppe Petralia definì la “gemma più preziosa, il cuore vivo dei monrealesi”.
La devozione popolare è rivolta ad altre figure di santità, tra cui in particolare San Castrense, eletto Patrono della nostra città e della diocesi, perché Egli possa intercedere presso Dio in favore della nostra comunità. E’ una devozione che costituisce una importante manifestazione religiosa della nostra comunità, ma che, a mio modesto avviso, deve essere ulteriormente alimentata, anche se negli anni ’90 è stata ripresa l’antica tradizione della processione annuale e, più recentemente, è stata costituita la Confraternita affinchè anche il Santo cartaginese diventi modello di riferimento per i monrealesi.
Con l’approssimarsi della festa del Santo, ritengo molto opportuna la presentazione, prevista per sabato 8 p.v. alle ore 16 presso la chiesa di San Castrense, dell’ultimo lavoro di don Giuseppe Ruggirello, rettore del seminario e direttore della biblioteca “Ludovico II Torres”, nonché docente presso la Facoltà teologica di Sicilia e presso la LUMSA, curatore degli scritti della beata Pina Suriano ed autore di un pregevole opuscolo biografico per far conoscere la Beata partinicense.


La preziosa pubblicazione, frutto di una ricerca attenta e scrupolosa delle fonti e dei pochi documenti disponibili, mira a presentare la figura di San Castrense, primo e principale Patrono della città di Monreale e dell’arcidiocesi, per conoscere le sue vicende e le sue testimonianze e favorire la trasmissione della fede alle nuove generazioni.
I lavori saranno introdotti dal parroco don Antonio Crupi e coordinati da don Antonio Chimenti. Sono previsti interventi dell’arcivescovo monsignor Michele Pennisi e di don Giovanni Vitale, direttore dell’archivio storico diocesano di Monreale.
E’ auspicabile un’ampia e convinta partecipazione dei cittadini monrealesi, appartenenti alle varie parrocchie, perché si accresca la devozione popolare verso San Castrense, che può diventare, come per il “Tre Maggio”, un aspetto unificante della nostra comunità. Attorno alla figura del Santo, definito “eterno baluardo della città di Monreale”, si possono sviluppare spazi concreti di comunione, di solidarietà, di relazione tra i cittadini. E’ vero, infatti, che i suoi insegnamenti non sono anacronistici, fuori dal tempo, ma sono sempre attuali e ci aiutano a prendere coscienza del nostro essere credenti nelle condizioni in cui viviamo.