Nuovo provvedimento più restrittivo dell’arcivescovo per contrastare il contagio da coronavirus
MONREALE, 9 marzo – Messe, processioni sospese, funerali in forma strettamente privata, attività parrocchiali e catechismo bloccati, Sono soltanto alcuni dei provvedimenti contenuti nelle nuovo disposizioni, ancora più restrittive emanate dall’arcivescovo Michele Pennisi in materia di prevenzione del contagio da coronavirus e in vigore da subito nel territorio dell’arcidiocesi di Monreale.
In conformità al nuovo decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’8 marzo 2020 (art. 2, lettera v), – si legge in una nota – al Comunicato della CEI N.11/2020 dell’8 marzo 2020, fermo restando quanto già stabilito nel decreto arcivescovile del 6 marzo 2020 Prot. N. 119/20, in questo momento che vede le pubbliche autorità ricercare tutte le misure necessarie per il contrasto e il contenimento del diffondersi del virus COVID-19, fino alla vigenza del suddetto decreto, dispongo
1) La sospensione nelle chiese dell’Arcidiocesi della celebrazione dell’Eucaristia “in forma pubblica” fino al 3 aprile p.v., salvo diverse successive indicazioni.
a) I sacerdoti celebrino l’Eucaristia nelle proprie chiese in forma privata.
b) I sacerdoti si rendano disponibili all’ascolto delle confessioni sacramentali rispettando le vigenti norme prudenziali (Allegato 1 del DPCM 4 marzo 2020).
c) Si intendono sospesi anche gli esercizi di pietà popolare in forma pubblica, sia al chiuso che all’aperto (via crucis, processioni, stazioni quaresimali …).
2) L’apertura delle chiese solo per la preghiera personale ove siano garantite le misure igienico-sanitarie e la distanza interpersonale di almeno un metro in relazione alle dimensioni del luogo.
3) La celebrazione del rito delle esequie esclusivamente in forma privata (con i soli familiari del defunto osservando sempre le disposizioni dell’Allegato 1) davanti al carro funebre sul sagrato delle chiese o al cimitero.
4) La sospensione degli incontri di catechesi e delle altre attività formative e/o oratoriali sia delle parrocchie sia di tutte le aggregazioni laicali.
5) La continuazione dei servizi caritativi (secondo le indicazioni della Caritas diocesana) nel rispetto delle norme igienico-sanitarie e le precauzioni di sicurezza richieste dal Decreto.
Su tutti invoco di cuore la benedizione del Signore, per intercessione di nostra Madre, Santa Maria Salute degli Infermi, di San Castrense e di San Rocco, nostri Patroni”.