La Chiesa di Monreale ha un nuovo sacerdote: è don Gioacchino Capizzi

È stato ordinato oggi in cattedrale: proviene dalla comunità di San Giuseppe in Malpasso

MONREALE, 29 giugno – La chiesa di Monreale ha un nuovo sacerdote: nel corso di una celebrazione solenne si è svolta oggi in cattedrale l’ordinazione presbiteriale di Gioacchino Capizzi, proveniente dalla comunità di San Giuseppe in Malpasso.

La cerimonia è stata presieduta dall’arcivescovo di Monreale, monsignor Michele Pennisi, che nel giorno in cui la Chiesa festeggi ai Santi Pietro e Paolo, e ricordandola figura di don Nino Licciardi scomparso nei giorni scorsi, dopo essere stato il rettore del seminario arcivescovile, si è complimentato con “quanti hanno curato la sua formazione nel nostro Seminario Diocesano, nell’ Almo Collegio Capranica di Roma oggi rappresentato dal rettore monsignor Ermenegildo Manicardi e da una nutrita rappresentanza di alunni, nella Facoltà Teologica san Giovanni Evangelista di Palermo, nella Accademia Alfonsiana , nell’Università Cattolica del Sacro Cuore in Roma rappresentata dall’Assistente Pastorale don Paolo Bonini”.
“Caro Gioacchino – k ha poi aggiunto i presule nel corso della sua omelia, rivolgendosi al neo sacerdote – l Con Sant'Agostino ti dico: di Pietro e Paolo ama la fede, la vita, le fatiche, le sofferenze, la testimonianza e la predicazione.
Con Pietro confessa Gesù Cristo Signore, conferma i tuoi fratelli nella fede, non spaventarti delle tue fragilità, gettati fra le braccia di Gesù e ricorda che è Lui la Fonte dell'autorità, che nella Chiesa sei chiamato a personificare per guidare il popolo che ti è affidato con carità pastorale verso i pascoli dell'Eterna Vita; non spadroneggiare sul gregge a te affidato, ma lascia trasparire nel tuo ministero la presenza di Cristo Buon Pastore.
Con Paolo accogli il fascino del Mistero nascosto da secoli e rivelato nella sapienza della croce , coltiva la passione dell'annuncio missionario del Vangelo ai cuori riarsi e avidi di accoglierla. Come Paolo abbi coscienza di custodire un tesoro in un vaso di creta, conserva la fede, affronta la buona battaglia nella certezza che il Signore ti sarà vicino e ti darà forza.
Caro don Gioacchino – ha concluso Pennisi – oggi, con l’imposizione delle mie mani, tu vieni inserito nell’ordine dei presbiteri. L'espressione conciliare mette in risalto soprattutto la prospettiva comunitaria in cui ti devi collocare per vivere in maniera giusta e fedele il tuo futuro ministero. L'ordinazione non conferisce una prerogativa privata autonoma; non è una promozione personale, è l'inserimento nel collegio dei presbiteri, che agisce come un corpo solo. Per questo sono presenti oggi tanti confratelli sacerdoti che Ti imporranno anch'essi le mani e Ti daranno l'abbraccio di accoglienza nel presbiterio”.