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I trionfi di Monreale a Campanile Sera nel romanzo ''Luci di luglio''

| Caterina Ganci | Cultura

Il libro di Gian Mauro Costa è stato presentato ieri a piazza Guglielmo

MONREALE, 28 maggio – Un tuffo nel passato. Un salto all’indietro di 62 anni. Esattamente all’estate del 1960 quando la città di Monreale partecipava (e vinceva) a Campanile Sera, famosissima trasmissione televisiva dell’epoca, presentata da Mike Bongiorno.

È stato anche questo l’appuntamento di ieri pomeriggio a piazza Guglielmo, dove è stato presentato “Luci di luglio”, romanzo del giornalista e scrittore Gian Mauro Costa, edito da Mondadori. L’evento, al quale hanno presenziato anche il sindaco Alberto Arcidiacono e gli assessori Luigi D’Eliseo e Letizia Sardisco, è stato moderato da Lia Vicari, già direttrice della libreria Feltrinelli di Palermo ed ha visto la partecipazione attiva, oltre che dell’autore, della storica e scrittrice Amelia Crisantino e del direttore di MonrealeNews, Enzo Ganci.

L’appuntamento è stato occasione gradita per ritornare con la mente a quel periodo, certamente uno dei più fulgidi della storia recente della cittadina normanna e raccontare il momento di grande euforia e di grande entusiasmo determinato dalle squillanti vittorie dei rappresentanti monrealesi alla trasmissione Rai, Giuseppe La Rosa e Benito Lorito, che per la sua rapidità alle risposte al pulsante venne presto ribattezzato “lesto col dito”.
Il romanzo, ovviamente, racconta anche molto altro. Per esempio gli scontri che avvengono a Palermo, dove la polizia del governo Tambroni spara sui manifestanti dello sciopero generale e lascia morti in piazza. Emerge pertanto una quadro assai differente, fra le due città limitrofe, dove in una ci si scontra e si spara, in quella vicina si festeggia e si gioisce all’impazzata.

Intanto, sempre in quel periodo, si allestiscono i tradizionali festeggiamenti per Santa Rosalia. E su tutto incombe la profezia di fratello Emman, che fissa per le 13.45 del 14 luglio la fine del mondo. In questo turbine di avvenimenti, due adolescenti, un apprendista muratore e un cameriere, si ritrovano per caso e decidono di incrociare i loro destini in un progetto balordo, un sequestro che cambierà per sempre le loro esistenze. Così come a partire da quella data cambieranno volto la politica, il costume e la cultura in Sicilia e in Italia.

L’happening di ieri potrebbe avere un seguito, se, come ha suggerito il sindaco Arcidiacono nel corso del suo intervento di saluto, si potesse organizzare una serata dedicata proprio agli eventi del 1960 citati dal libro, con il supporto di foto e video dell’epoca. Sarebbe un modo per tirare fuori dalla polvere un periodo di grande lustro per Monreale, che non merita di finire nel dimenticatoio, con l’inesorabile trascorrere del tempo.

 

 

 

· Enzo Ganci · Editoriali

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