Palermo, si è spento oggi Enzo Pandolfo, titolare del teatro Lelio

Quattro mesi fa l’apertura del Centro Museale del Carretto e Paladino di scuola palermitana su sua iniziativa

PALERMO, 5 aprile - Grande cordoglio nel mondo della cultura per la scomparsa del noto collezionista e antiquario Enzo Pandolfo titolare del teatro Lelio di Palermo.

La Sicilia perde un pezzo importante della sua cultura e della sua storia, perde un uomo che per tanti anni si è impegnato alla salvaguardia delle tradizioni popolari siciliane e alla sua divulgazione nel territorio.
Collezionista e grande conoscitore dell’artigianato siciliano e delle tradizioni popolari, Enzo Pandolfo è stato un autentico intenditore, ha raccolto e reso fruibili con determinazione e passione opere e manufatti artigianali di grande valore culturale.
Lo scorso 16 dicembre, presso il Teatro Lelio di Palermo, era stato inaugurato il nuovo Centro Museale dedicato ai Pupi di scuola palermitana e ai carretti siciliani su sua iniziativa, insieme alla figlia Simona in memoria di Giuditta Lelio nota attrice, regista e studiosa del teatro popolare, che al teatro e alla collezione in mostra aveva dedicato l’intera esistenza.
Un corpus di manufatti di grande fascino evocativo eseguiti dai più importanti maestri dell’area palermitana di grande valore culturale, che testimonia il profondo legame del nostro territorio per le tradizioni e l’artigianato artistico.
Paladini e pupi di farsa di Piero Scalisi, Vincenzo Argento e Totò Spataro, carretti, sponde e sipari dipinti da Francesco Paolo Cardinale e Giovanni Salerno, ma anche pitture su rame e due chiavi di carretto intagliate da Francesco Pesco ritenuto uno dei migliori intagliatori, insieme a Girolamo Bagnasco e Vincenzo Moavero, le opere fruibili, oggi patrimonio di tutti.

Un percorso espositivo che intende avvicinare il pubblico alla scoperta di opere le cui tecniche e procedimenti sono legati alla maestria e all’estro di artisti che ruotano attorno al mondo dell’Opera dei Pupi.
Ho avuto il piacere e il privilegio di incontrare il compianto Enzo Pandolfo alcuni anni fa, quando parlandomi della sua volontà di rendere fruibile al pubblico la sua collezione di pupi e carretti mi raccontò dell’amicizia con mio padre Enzo Rossi e di avergli commissionato più di cinquant’anni fa il primo paladino della sua collezione, un Rinaldo di medie dimensioni e della sua volontà di restaurarlo.
Ancora impresse nella mia memoria le sue parole: “Finalmente si potrà realizzare un sogno, quello di implementare il nostro centro museale frutto di tanti anni di appassionata ricerca e di renderlo fruibile altre alle scolaresche, anche a tutti coloro che come me amano le tradizioni e ai tanti turisti che visitano la nostra città”.
Negli ultimi tempi stava lavorando alla stesura di un quaderno dei pupi e dei carretti che doveva rappresentare la summa di tutta la sua attività di cultore e la storia di tanti anni di amore per l’arte e la cultura siciliana, che auspichiamo possa venire alla luce come opera postuma e in memoria di un grande uomo di cultura.
Torneremo ad ammirare i pupi e i carretti siciliani, ad apprezzare questo grande patrimonio culturale voluto e reso patrimonio di tutti da un grande uomo, altresì, sentiamo il dovere di ringraziarlo e tributargli il meritato riconoscimento.