Con “Ebbasta” ieri una significativa serata a Villa Savoia, alla presenza dell’amministrazione comunale. LE FOTO
MONREALE, 2 settembre – Un segnale. Piccolo o grande che sia, ma che sia un segnale. Per dire di no alla violenza di genere, per risvegliare le coscienze, per comunicarlo agli altri, soprattutto ai giovani, soprattutto a chi è più fragile e più vulnerabile.
Ha voluto avere questo significato l’iniziativa che si è tenuta ieri sera a Villa Savoia, intitolata “NoEbbasta”, fortemente voluta dall’amministrazione comunale, nata sull’onda emozionale dei gravissimi fatti di stupro avvenuti a Palermo il mese scorso. Per dirla con il sindaco Alberto Arcidiacono: è stata “una risposta silente a fatti che non possono non scatenare una reazione all’interno di ciascuno di noi”.
È stato il modo con cui Monreale ha voluto fare la sua piccola parte di fronte agli orrori che le cronache ci hanno propinato in questi giorni. Ed è stata una parte che, per quanto piccola, è stata tutt’altro che insignificante e che certamente potrà lasciare una traccia.
Nel pomeriggio ad attivarsi era stato il mondo della scuola, che si era dato appuntamento a piazza Guglielmo per realizzare una serie di cartelloni sul tema.
Di sera, poi, come detto a Villa Savoia, l’amministrazione comunale, con in testa il primo cittadino, si è tenuta una manifestazione fondata su alcune testimonianze sceniche e letterarie soprattutto. Di grande impatto la “piece” teatrale scritta da Paola Cortellesi, recitata magistralmente da Francesca Vaglica e Antonio Minasola, che ha emozionato il pubblico. La scrittrice Mariella Sapienza ha letto un significativo passo del suo ultimo libro, l’insegnante Daniela Balsano, invece, ha proposto la lettera inviata dai genitori della ragazza stuprata a Roma nel 2020 alla giovane palermitana abusata qualche giorno fa.
L’avvocato Rosaria Bova, dell’associazione Donnattiva, infine, ha illustrato alcuni importanti aspetti legali in cui ci si imbatte quando si è di fronte alla volenza di genere, invitando tutte le donne a denunciare i casi, senza alcun timore.
La serata, alla quale hanno preso parte pure le associazioni Liberi di lavorare, Mons Realis e l’Auser, si è conclusa con il lancio simbolico di tante lanterne accese, che hanno riempito il cielo monrealese.