Amap, cimitero privato e Lidl: una irrefrenabile espropriazione gestionale del nostro territorio

Riceviamo e pubblichiamo…

Signor direttore,
mi permetto di rassegnare alla sua attenta valutazione alcuni eventi che incideranno per i prossimi 30 anni sulla nostra città e sulla vita di ognuno di noi. Scelte amministrative e politiche che, nonostante la loro straordinaria importanza, sono avvolte da una preoccupante quanto sospetta coltre di silenzio.

Sicuramente da parte di ampi strati della politica locale, ad eccezione del gruppo consiliare di Forza Italia e da singoli consiglieri comunali non " integrati" nei ruoli pro-amministrazione. Mi riferisco a scelte politiche ed amministrative che stanno privatizzando beni e settori fondamentali per la vita della nostra comunità. A cominciare dalla scelta di vedere le nostre risorse idriche alla Amap. Non è esatto affermare che si tratta di una scelta obbligata, ma è divenuta tale in quanto non sono stati rispettati i parametri che avrebbero consentito la gestione pubblica e diretta delle nostre risorse idriche. È bene che si sappia che le nostre sorgenti, i nostri impianti di depurazione, le nostre reti e le acque dei consorzi irrigui destinate alla agricoltura verranno integrate con tutto il territorio provinciale.

Perderemo la qualità delle nostre acque e pagheremo quella che ritornerà con costi elevatissimi. Per non parlare dei tempi di interventi in caso di guasti o rotture della rete idrica. L’amministrazione, invece di adottare scelte all'interno della Sala Rossa, avrebbe dovuto coinvolgere i cittadini e rifiutarsi come fatto da altri Comuni di cedere le risorse idriche. Aspettare la nomina di un commissario e ricorrere alla giustizia amministrativa. Altra scelta che a lungo penalizzerà la vita economica e commerciale cittadina è quella di consentire la realizzazione del mega centro commerciale Lidl. Non credo sia stata fatta una valutazione sull'impatto commerciale ed occupazionale che subirà il settore commerciale cittadino che ad oggi garantisce buoni livelli occupazionali in momenti di crisi.
Qualcuno dei nostri amministratori si è posto il problema se questo colosso commerciale stravolgerà quel piccolo ma diffuso comparto commerciale che sostiene economia e occupazione locale o se determinerà la scomparsa di una piccola ma solida economia commerciale? Vi è uno studio in termini di costi e benefici. Ad oggi sicuramente no.

Non sarebbe stato doveroso dal punto di vista politico conoscere l’opinione dei nostri commercianti? In ossequio ad un preciso dovere di assicurare prima di ogni cosa la salvaguardia di interessi locali rispetto a un colosso delle vendite che porterà la desertificazione commerciale in ampi settori cittadini?
In ultimo, signor direttore, sollecito la sua attenzione in merito alla scelta di affidare a privati la costruzione e gestione del cimitero che sorgerà a Pioppo. Questa decisione amministrativa e politica adottata anche contro ampi settori cittadini preoccupati sia per la distruzione di una splendida area territoriale ricca di storia e di interesse ambientale. Il prossimo cimitero verrà gestito per diversi decenni da privati, che lungi dall’essere animati da filantropia, gestiranno i nuovi spazi cimiteriali in termini di profitti, con costi per i monrealesi che già si presentano notevolmente superiori rispetto a quelli attualmente richiesti dagli uffici comunali. Perché non ampliare il locale cimitero, acquisire quello regio di San Martino per il quale l’Abbazia ha dato la disponibilità e progettare “in house” la costruzione di un nuovo cimitero comunale i cui costi per i cittadini certamente non sarebbero pari a quelli imposti da privati imprenditori?

Credo che queste decisioni che incideranno sul futuro dei nostri figli e nipoti certamente avrebbero dovuto ottenere anche il parere della città e non essere espressione di un numero ristretto di amministratori locali che per quanto "illuminati”, certamente non possono arrogarsi il diritto di decidere su scelte di straordinaria amministrazione. Questa corsa spasmodica al privato.
Queste decisioni di spogliarci di prerogative territoriali, economiche e sociali sono preoccupanti perché passano sulle nostre teste, anche a causa del disinteresse generale di gruppi, associazioni e partiti che invece in campagna elettorale avevano affermato di difendere l’acqua pubblica e di non privatizzare servizi come quelli cimiteriali. Mi auguro che vi sia una nuova stagione politica che guardi con più attenzione gli interessi generali e che abbia l’autorevolezza di dire che nessuno può imporre scelte che non siano condivise da 40 mila cittadini e che possano essere contrari a interessi generali e pubblici.

* ex sindaco di Monreale