• Prima pagina
  • Cronaca
  • Politica
  • Ristorazione, sport e cultura le categorie danneggiate: ''Tutelare il diritto alla salute non significa distruggere l'economia nazionale"

Ristorazione, sport e cultura le categorie danneggiate: ''Tutelare il diritto alla salute non significa distruggere l'economia nazionale"

Un DPCM che mette a rischio il lavoro di migliaia di lavoratori, Caputo: "Il fallimento delle politiche sanitarie non possono ricadere sui cittadini"

PALERMO, 27 ottobre – "Tutelare il diritto alla salute non significa distruggere l'economia nazionale e porre sul lastrico intere famiglie e determinare l'insorgere di un esercito di disoccupati. Invece di licenziare i ministri della Salute e della Pubblica Istruzione, Speranza e Azzolina e il commissario Arcuri per il loro comportamento fallimentare nella gestione del post loockdown di marzo, il presidente Conte impone limitazioni inaccettabili per intere categorie del mondo del commercio, della ristorazione, dello Sport e della cultura, oltre che limitare le libertà dei cittadini garantito dalla Costituzione".

È quanto dichiarato dal responsabile regionale del dipartimento per le Attività Produttive di Forza Italia Salvino Caputo, al termine di un incontro con una volta delegazione di commercianti e operatori dello spettacolo e di titolari di palestre fortemente preoccupati per il mantenimento delle loro attività. "Non capisco chi siano coloro che abbiano partorito l'ultimo decreto del presidente Conte - ha continuato Salvino Caputo - ma è chiaro che nessuno di loro ha previsto il disastro dell'economia nazionale. Ed è velleitario - aggiunge - sbandierare ad alibi misure economiche di sostegno quando vi sono partite IVA che ancora attendono gli aiuti economici promessi a marzo. Il clima è molto pesante e già sono partite migliaia di lettere di licenziamento per i dipendenti delle attività colpite dal Governo. Comprendo la esigenza della​ tutela della salute pubblica - ha sottolineato Salvino Caputo - ma è altrettanto importante che gli interventi sull'economia e sulle liberta dei cittadini siano bilanciati, responsabili e non cervellotiche o irrazionali. Mi auguro che l'appello lanciato dal presidente Berlusconi venga recepito dal Governo e venga modificato il decreto. In caso contrario sarà il fallimento dell'economia nazionale".