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Crisi idrica, stiamo facendo di tutto, ma non abbiamo la bacchetta magica

| Enzo Ganci | Politica

Il Consiglio comunale affronta un’articolata discussione su un problema che attanaglia la città

MONREALE, 28 luglio – Manovre utili effettuate dai tecnici, accorgimenti adottati tempestivamente, interventi sulla rete, ma le piogge scarse rendono tutto estremamente difficile. “E noi – ha sottolineato l’assessore ai Servizi a Rete, Geppino Pupella – non abbiamo la bacchetta magica”.

È un quadro che non ispira ottimismo quello tracciato dall’amministrazione comunale sulla crisi idrica che in questi ultimi tempi sta attanagliando una fetta consistente della popolazione monrealese. La problematica è stata affrontata oggi in Consiglio comunale, su impulso di alcuni consiglieri, per fare un po’ il punto sulla penuria idrica che non pochi problemi ha causato a cittadini di Monreale e dintorni (con l’esclusione forse della sola Grisì, dove, al momento, non si registrano particolari criticità).
Il consigliere Mimmo Vittorino ha chiesto una maggiore tempestività, mentre Pioppo Lo Coco ha puntato ancora sull’eventuale fornitura che potrebbe essere garantita dal pozzo di Aglisotto. La questione, poi, dal punto di vista tecnico, è stata spiegata dall’assessore Pupella, da diverso tempo, ormai, impegnato H24 nel tentativo di garantire livelli soddisfacenti di approvvigionamento idrico, pur in presenza, come ha detto lui di “un anno senza piogge”.


“I problemi maggiori – ha aggiunto – sono arrivati dalle sorgenti Cerasa e Favara, ma anche il pozzo Boara 2 ha presentato alcune difficoltà. Attualmente non siamo in grado per questi motivi di garantire l’acqua 24 ore su 24 a Monreale. A Pioppo, tutto sommato, le utenze fornite da Valle Tajo, non presentano particolari criticità. Discorso diverso per quelli di Giacalone, approvvigionati dalla sorgente Cerasa, i cui livelli si sono notevolmente abbassati.
Per quel che riguarda Monreale – ha detto ancora Pupella – il problema più grosso è rappresentato dal fatto che è venuta meno la storica sorgente Favara, dove prima si andava a riempire l’acqua e a ‘prendere il fresco’, facendo venire a mancare, quindi ben 5 litri al secondo. In questo modo, pertanto, abbiamo cercato di trovare dei difficili equilibri, resi più difficili dai problemi di Boara, che hanno creato ripercussioni pure al serbatoio Ranteria. Di fronte a questi problemi – ha concluso l’assessore – e con una rete colabrodo, possiamo solo mettere in campo delle manovre e sperare che le sorgenti non ci abbandonino”.


Ad una più attenta programmazione, così come aveva fatto sapere qualche giorno fa sulle pagine di Monreale News , ha invitato l’amministrazione il consigliere Piero Capizzi “per evitare che fra un mese ci si trovi nella crisi più profonda”. Capizzi ha esortato pure la giunta a mettersi in regola con le bollettazioni per recuperare quei fondi che sarebbero utili agli investimenti sulla problematica”.
La vera partita, però, è ancora tutta da giocare e vedrà anche Monreale di fronte al bivio sull’adesione all’Ati della provincia di Palermo, come dice la legge. Sull’argomento, però, le posizioni sono assai differenti e non è escluso che qualche colpo di scienza possa ancora arrivare.

 

· Enzo Ganci · Editoriali

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