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Con me sarà un’alba di cambiamento, non potevo lasciare Monreale in mano a chi non ha riferimenti politici

Clima da stadio alla presentazione della candidatura di Salvino Caputo. LE FOTO

MONREALE, 31 marzo – Chiamatelo “usato sicuro”, chiamatelo, per dirla con Totò Lentini, “u tintu canusciutu”, chiamatelo come volete: il ritorno sulla scena politica monrealese di Salvino Caputo non è di quelli che passano inosservati.

Se la presentazione della sua candidatura a sindaco voleva essere una prima prova di forza, beh… l’obiettivo è stato raggiunto, eccome. L’aula consiliare piena come San Siro quando c’è Inter-Milan, lo Stato Maggiore di Forza Italia al tavolo della presidenza, gli applausi scroscianti del pubblico, che ne hanno più volte interrotto il discorso, sono certamente la cartina al tornasole di una presenza nell’agone elettorale delle prossime amministrative con la quale tutti gli altri dovranno fare i conti. Il messaggio è partito (e probabilmente è anche arrivato) forte e chiaro: la corsa alla Sala Rossa di Palazzo di Città vedrà il due volte sindaco, certamente grande protagonista.
Per sostenerne la candidatura, Forza Italia non ha certo risparmiato sulla caratura dei personaggi, tanto che ad invitare tutti a votare Caputo sono accorsi l’ex presidente del Senato, Renato Schifani, il senatore Francesco Scoma, gli assessori regionali, Bernadette Grasso (Autonomie Locali) ed Edy Bandiera (Agricoltura), Totò Lentini, componente dello staff di Miccichè all’Ars, il coordinatore provinciale del partito e sindaco di Prizzi, Luigi Vallone, il consigliere comunale di Palermo, Fabrizio Ferrara, quelli di Monreale Giuseppe Guzzo, Antonella Giuliano e Giorgio Rincione.

Ma cosa ha spinto un uomo esperto e navigato come Salvino Caputo a tentare nuovamente l’avventura? Lui, prima ancora che con le consuete parole accalorate e appassionate, lo ha spiegato con un video proiettato sulle note dell’inno di Mameli con un unico, grande leit-motiv: Monreale dal 1994 al 2004 bella ed accogliente e poi decadente e trascurata nei quindici anni successivi. Un linguaggio delle immagini immediato e chiaro per sostenere una tesi: gli anni del governo Caputo sono stati anni di auge, quelli successivi quelli del grande declino.
Una situazione, come ha spiegato lo stesso Caputo, dovuta al fatto che chi ha amministrato negli ultimi anni è stato privo di riferimenti politici a livello regionale e nazionale, lasciando Monreale rappresentata “fino alla Rocca”, ma orfana della grande politica.


"La mia – sono state le parole dell’ex parlamentare regionale – è stata una scelta responsabile e non presa a cuor leggero, effettuata con il conforto della mia famiglia, dettata dal fatto che, oltre l'amore per i miei due figli, c’è quello per questa città. In me è scattato l’orgoglio del sindaco: mi sono detto: Monreale ha bisogno di me e non può essere lasciata in mano a gente che non ha riferimenti politici.
Io – ha detto ancora Caputo – ho avuto la grande fortuna di avere le spalle coperte. Sapevo che potevo andare a bussare a Palermo e avevo le porte aperte. Chi ha amministrato negli ultimi anni, invece, no. E la presenza di questi esponenti di Forza Italia, stasera qui, sta a significare proprio questo: sta a significare che se il sindaco sarà Salvino Caputo Monreale non sarà lasciata sola e la politica regionale e nazionale saprà dare delle risposte alla nostra comunità”.
Caputo, il cui discorso soprattutto nel finale si è tenuto in un vero e proprio clima da stadio tra boati e ovazioni a scena a aperta, ha parlato di alcuni temi-cardine di un suo mandato: turismo (oggi l’Unesco è solo una targhetta in piazza Guglielmo), rilancio della grandi manifestazioni e soprattutto piano regolatore generale: "Da quindici anni sta nei cassetti – ha detto – noi lo affideremo ai privati entro un anno, perché piano regolatore significa sviluppo”. Da sottolineare pure il passaggio su un eventuale piano traffico: “Non ci sarà alcun piano senza prima un nuovo parcheggio. Chiudere il centro storico senza parcheggio è da irresponsabili”.
“Con me sarà un’alba di cambiamento – ha detto in conclusione Caputo, dando appuntamento a tutti a sabato pomeriggio, quando terrà un primo comizio in piazza – Dobbiamo tornare protagonisti di Monreale e non sudditi. Io ci metto esperienza, passione e coraggio e sono pronto a questa grande battaglia”.