Vogliamo che chi ha ottenebrato il Comune in questi anni non continui la sua opera di decadimento

Aula consiliare gremita per la presentazione della candidatura di Alberto Arcidiacono

MONREALE,23 marzo – Un’aula consiliare gremita di sostenitori ha accolto la candidatura di Alberto Arcidiacono, sostenuta da quattro liste: “La nostra terra”, “Diventerà Bellissima”, “Obiettivo futuro”, “Autonomia e Libertà”, quest’ultima, fra qualche giorno, riceverà il simbolo dell’Udc.

Forse galvanizzato dalla folla, ha aperto con una battuta: “La vostra presenza mi conforta sulla necessità di costruire un palazzetto, dal momento che questa fantastica aula, oggi, si è rivelata troppo piccola”.
Arcidiacono si è posto, e così è stato presentato dai rappresentanti delle sue liste, come un candidato di cesura rispetto al passato, riservando qualche stilettata a chi ha già governato questa città e si ripresenta nella corsa a primo cittadino.
“Dopo la sconfitta di 5 anni fa – ha detto Arcidiacono – ci siamo rimessi in piedi e abbiamo ripreso il lavoro con lo stile silente e garbato che ci contraddistingue. Chi vince ha il diritto/dovere di governare con serenità. Abbiamo atteso fino alla fine l’auspicato cambio di logica, che non è mai arrivato, nella convinzione che chi augura il fallimento, ha già fallito. Siamo qui per sventare l’eventualità che chi ha ottenebrato il comune in questi anni possa continuare quest’opera di decadimento. Ci candidiamo perché non vogliamo essere accusati di convivenza con un sistema marcio e mefitico, perché siamo convinti di essere una risorsa per questo territorio, perché da trent’anni la scena politica monrealese è occupata dalle stesse persone, perché la mia generazione ha fallito.

Oggi, tocca a noi, oggi, è l’alba di un giorno nuovo, un giorno in cui una popolazione sfiancata si mette in cammino verso la normalità; noi non possiamo promettere miracoli, ma il ripristino della normalità. Chi ha governato ha ereditato un comune con un Piano pluriennale di riequilibrio. Si sarebbero dovuti limitare ad attuarne le prescrizioni e invece no, sono riusciti a farlo fallire con conseguente impoverimento per i cittadini. La verità è che siamo stati condannati ad una situazione che mi ricorda il mito di Sisifo, condannato da Zeus a spingere un macigno fino alla vetta di un monte, per poi vedere vanificati i propri sforzi quando quel macigno rovina verso valle. Noi oggi abbiamo deciso tutti insieme di spingere quel macigno tutte le volte che sarà necessario, fino a mantenerlo là in vetta, fino a costruire una Monreale serena e decorosa”.
Arcidiacono ha annunciato che il programma sarà reso pubblico soltanto quando sarà stato depositato in comune in modo ufficiale.