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Consiglio comunale, passa la “SalvaNapoli”, adesso si dovrà riscrivere il piano di riequilibrio

| Enzo Ganci | Politica

Frattanto, però, ci sarà da capire se Monreale rientra fra i possibili beneficiari della legge

MONREALE, 13 gennaio – Così come era facile prevedere e come avevamo anticipato ieri, il Consiglio comunale, nella seduta lampo di ieri sera, convocata in regime di prosecuzione di quella del giorno prima, ha detto sì all’adesione alla legge cosiddetta “SalvaNapoli”, che darà la possibilità al Comune di Monreale, qualora rientrasse nella casistica prevista dalla legge stessa, di riscrivere il piano di riequilibrio ed evitare, quindi, il dissesto finanziario.

Ieri sera l’aula ha detto sì con quindici voti favorevoli (erano stati tredici la sera prima) e cinque astenuti. Tra questi ultimi pure quelli dei consiglieri del PD (Russo, Quadrante e Di Benedetto) che giovedì sera, invece, avevano abbandonato l’aula al momento del voto.
Al provvedimento, come spesso succede, è stata data immediata esecuzione, con la conseguenza che già lunedì mattina, primo giorno lavorativo utile, la delibera consiliare di adesione alla “SalvaNapoli” sarà trasmessa all’assessorato regionale alle Autonomie Locali.

Da quel momento, quindi, si aprirà la partita che ha tenuto banco in questi giorni e che ha determinato la posizione del Partito Democratico. E cioè: Monreale rientra fra i possibili beneficiari della legge? Ma soprattutto: non dichiarare il dissesto entro il termine perentorio del 18 gennaio comporterà lo scioglimento automatico del Consiglio comunale o l’approvazione della delibera blocca il decorrere dei termini?
Tutta materia che si affronterà nei prossimi giorni. Quel che appare probabile è che il Partito Democratico, andata a vuoto la richiesta di far firmare al sindaco una sorta di impegno morale a dimettersi in caso di scioglimento del Consiglio comunale per la mancata dichiarazione di dissesto, chiederà la convocazione urgente dell’assemblea municipale proprio per ottemperare all’esigenza normativa di procedere con la declaratoria.

Difficile, però, che si percorra questa strada. Più probabile che l’amministrazione decida di continuare a intraprendere quella del tentativo estremo, in attesa di conoscere le modalità applicative della “SalvaNapoli”, cercando di capire, pertanto, se anche Monreale potrà beneficiare della possibilità di riscrivere il piano.
E proprio su questo punto si aprirà un’altra partita, probabilmente la più difficile: quella di rimboccarsi le maniche e di procedere con la riscrittura, facendo i conti con la tirannia del tempo, che assegna solo 45 giorni. Su questo argomento l’amministrazione comunale, soprattutto alla luce delle dichiarazioni consiliari del segretario generale, Domenica Ficano, che non sono passate inosservate e che hanno sottolineato le difficoltà degli uffici (“non hanno poteri soprannaturali”, ha detto) dovrebbe prendere in considerazione la nomina di uno o più consulenti per la scrittura del piano e sperare di passare il vaglio severo della Corte dei Conti.

 

· Enzo Ganci · Editoriali

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