
Si è svolto sabato pomeriggio in aula consiliare
MONREALE, 26 maggio – Un’aula consiliare da cornice all’incontro pubblico sul referendum promosso da varie sigle sociali e civiche, incentrato su lavoro, cittadinanza e sicurezza.
L’evento, organizzato dal gruppo Noi Giovani di Monreale, ha visto il confronto tra posizioni divergenti sul Jobs Act, il discusso pacchetto normativo oggetto della consultazione popolare.
A contrapporsi due figure di rilievo: da un lato Fabrizio Micari, già candidato alla Presidenza della Regione nel 2017 ed ex-rettore dell’Università degli Studi di Palermo, oggi in quota Italia Viva Sicilia, che ha difeso con convinzione la posizione del NO ai quesiti referendari che toccano la tutela dei lavoratori, ritenendo che ad oggi con questa maggioranza di governo mettere in crisi la norma porterà, a nuove leggi più stringenti richiamandosi alla Fornero. Dall’altro, Tonino Russo, rappresentante della CGIL Sicilia, che ha ribadito il sostegno del sindacato al SÌ, denunciando “l’indebolimento delle garanzie minime per i lavoratori” e sottolineando come “il referendum rappresenti l’unica possibilità per invertire una deriva pericolosa”.
Ma non è stato un dibattito a due voci. Il pubblico presente – composto da studenti, lavoratori, attivisti e cittadini – ha animato l’incontro, intervenendo a più riprese con opinioni e domande, rendendo l’assemblea un vero e proprio laboratorio democratico.
Un momento particolarmente acceso si è verificato quando alcuni interventi hanno spostato l’attenzione sul governo centrale, accusato di “aver oscurato mediaticamente il referendum”. Una parte del pubblico ha chiesto che si rimanesse “sul tema e non si politicizzasse troppo l’evento”, ma come è stato sottolineato, “è difficile parlare di referendum sul lavoro senza parlare di chi oggi comanda”.
Il commento dell’organizzatore Giuseppe Gebbia, è arrivato a margine dell’incontro: “È stato un evento molto partecipato, anche acceso. Nonostante le divergenze tra il professore Micari di Italia viva protettivo nei riguardi del Jobs Act contrapposta alla posizione della CGIL difese da Tonino Russo, tutto si è svolto nei limiti del rispetto reciproco e del confronto aperto. “Dispiace – recita una nota degli organizzatori – non aver avuto alcuna partecipazione da parte dell’amministrazione comunale, che sarebbe stata importante, quantomeno simbolicamente. In compenso – aggiunge – un ringraziamento al Partito Democratico di Monreale per la presenza di alcuni suoi esponenti: un segnale di attenzione che non è passato inosservato, e anche al Network Giovani Palermo e Provincia del Movimento cinque stelle”
Nel corso della serata si è poi parlato di sicurezza nei luoghi di lavoro. Dati allarmanti segnalano un mancato controllo, anche e non solo nei riguardi di appalti e subappalti a cascata. Si è discusso anche di cittadinanza, con l’intervento conclusivo di Enrico Scaletta, portavoce di +Europa Palermo e membro del Comitato referendario per la cittadinanza che ha illustrato le ragioni del SÌ alla proposta di riduzione da 10 a 5 anni per ottenere la cittadinanza italiana per chi è nato o cresciuto in Italia. A sostegno della proposta si è espresso anche il Network Giovani di Palermo e provincia, con parole forti e interventi quasi su tutti i quesiti.
Articoli correlati
Articoli correlati mobile
Un paese in ginocchio che chiede giustizia
Non occorre essere dei navigati sociologi o degli esperti psicologi per capire quale sia il sentimento comune che alberga, ormai da domenica scorsa, nel cuore di ogni monrealese.