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Elezioni del 27 aprile, a Palermo e provincia si voterà solo per i consiglieri metropolitani

| Nicola Giacopelli | Cronaca varia

La carica di sindaco metropolitano spetta di diritto al primo cittadino del capoluogo

Oramai è ufficiale: come è già stato anticipato da questa testata, si terranno domenica 27 aprile le votazioni per la scelta dei presidenti e dei consiglieri degli enti di area vasta, cioè delle ex province regionali.

Si tratta, comunque, di elezioni di secondo livello: non saranno, infatti, i cittadini ad essere chiamati alle urne; a votare e ad essere eleggibili saranno i sindaci ed i consiglieri attualmente in carica nei comuni che fanno parte dei singoli enti intermedi.

I presidenti dei liberi consorzi comunali di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Ragusa, Siracusa e Trapani saranno eletti fra i sindaci della provincia il cui mandato scade non prima di 18 mesi dalla data di svolgimento delle elezioni; parzialmente diversa è la situazione delle Città metropolitane di Palermo, Messina e Catania, per le quali verranno eletti solamente i consiglieri, in quanto la presidenza spetta di diritto al sindaco del capoluogo. Nel caso di Palermo, dunque, la carica continuerà ad essere rivestita dal primo cittadino Roberto Lagalla.
Senza dubbio, Monreale punterà ad avere dei propri rappresentanti all’interno del consiglio metropolitano: e, quindi, nel corso delle prossime settimane le coalizioni, i partiti ed i movimenti politici saranno ovviamente impegnati nel definire gli accordi sui consiglieri da eleggere. Un percorso che potrebbe rivelarsi impervio, qualora le intese non dovessero essere raggiunte agevolmente. Ne sapremo di più nei giorni a venire.

Va ricordato che, dopo lo scioglimento delle province voluto dal presidente Crocetta e attuato con la legge regionale 7 del 2013, la vicenda siciliana che riguarda la costituzione degli organi amministrativi degli enti di area vasta è divenuta tormentata e complessa: anzi, diciamolo pure, è diventata una sorta di telenovela che, per certi aspetti, ha finito per assumere toni quasi farseschi.
Basti considerare che, nel corso dell’ultimo decennio, la Regione Siciliana ha rinviato le elezioni di questi organi per ben sedici volte (!), incappando anche negli strali della Corte Costituzionale, che, dopo aver evidenziato che il rinvio delle elezioni è stato disposto «senza alcuna giustificazione», ha rilevato che «l’assetto istituzionale di tali enti è rimasto sinora sostanzialmente inattuato, dal momento che i continui rinvii delle elezioni da parte del legislatore siciliano hanno di fatto impedito la costituzione degli enti di area vasta in Sicilia».

· Enzo Ganci · Editoriali

MONREALE, 31 dicembre – Gli eccessi alimentari che caratterizzano le giornate in molte delle case del nostro territorio non devono farci distogliere lo sguardo da ciò che ci ha detto e ci ha lasciato quest’anno in eredità.

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