Riceviamo e pubblichiamo...
Signor direttore,
complice la fresca temperatura che si respira a San Martino delle Scale, mi ero attardato a casa dei suoceri a fare colazione con mia moglie, godendo dell’ottimo panorama.
Ricevo una telefonata da un mio caro amico che, a nome di altri residenti, mi chiede di fermarmi ad Aquino nella piazza della zona di case popolari di fronte la chiesa. Appena giunto, ho compreso subito il motivo della chiamata e del cortese invito.
Mi ha mostrato lo stato di degrado ambientale dell’intera area, che ho ritenuto doveroso documentare con le foto che allego a questa mia, che rendono plasticamente la realtà dell’intero insediamento abitativo, più efficace di qualunque descrizione verbale o commento.
Pur gratificato della telefonata, ho tenuto a precisare che da tempo non ricopro incarichi istituzionali a Monreale e che, per mia scelta, non coltivo alcun rapporto politico e personale con coloro che oggi guidano l’amministrazione cittadina.
Ho comunque promesso che avrei cercato di rendere pubblico lo stato di degrado ambientale (erbacce , rifiuti di ogni sorta , capi di abbigliamenti abbandonati…) anche in ossequio alle doglianze delle mamme presenti che, sia per l’olezzo, che per lo stato di evidente sporcizia, sono costrette a tenere i bambini a casa.
Mentre provavo – da semplice cittadino – uno stato di amarezza per il degrado, la colpevole incuria e la sporcizia che gravava in tutta l’area, che da tempo non registrava interventi pubblici di bonifica e pulizia, mi sono ricordato delle costanti attenzioni che sono state rivolte al “Bivio Fiore” che nonostante i 750 chilometri quadrati sembra sia divenuto il cuore pulsante di Monreale.
Per diversi giorni, un folto drappello composto da coraggiosi appartenenti al corpo di Polizia Municipale, operatori della ditta che si occupa dei rifiuti, tutti guidati dal battagliero assessore all’Igiene Urbana, hanno effettuato blitz per individuare pericolosi contravventori, infliggere multe e posizionare telecamere, salvo poi fare scoppiare un grave incidente diplomatico niente meno che con la Polizia Metropolitana in tema di contravvenzioni.
Riflettevo che mentre un luogo esterno al centro abitato veniva piantonato e vigilato fisicamente per giorni, una delle zone più densamente popolate di Monreale veniva abbandonata a se stessa e lasciata in piena incuria ed abbandono.
Nonostante giorni fa il suo autorevole quotidiano pubblicava una leggiadra foto nel cui articolo a supporto veniva riportata la dichiarazione del neo assessore in questione che anticipava ad Aquino interventi di disinfestazione e derattizzazione, ironia della sorte a poche decine di metri dai rifiuti. (non fotografati ) .
Ho ritenuto di rendere onore alla promessa resa questa mattina ai residenti che mi sarei adoperato a rendere pubblico quello che ho visto e il sentimento di rammarico rivolto a coloro che amano i selfie più degli interventi concreti.
Diceva il Divo Andreotti che le cose che si fanno vanno rese pubbliche. Io nel mio piccolo aggiungerei che le cose prima si fanno e poi si pubblicizzano.
Sempre se si è in grado di resistere alla grave patologia della selfiemania, sempre più contagiosa per i frequentatori del Palazzo di Città.
Sono certo che il suo intervento sarà certamente risolutivo per la gioia dei grandi e piccoli residenti di Aquino.
* ex sindaco di Monreale
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