Il pasticcio di bivio Fiore: cittadini denunciati penalmente e le colpevoli bugie dell’amministrazione comunale
Riceviamo e pubblichiamo...
MONREALE, 12 settembre - “Risolveremo la questione in maniera meno invasiva e chiederemo in autotutela alla Città Metropolitana l’annullamento dei verbali per evitare che i cittadini paghino le conseguenze (…)
(…) In ogni caso ricorreremo al Giudice di Pace con una relazione dell’Amministrazione comunale che spiegherà alla Polizia metropolitana CHE sta interpretando erroneamente un sistema da sempre adottato“.
E’ quanto affermato alla stampa dalla consigliera comunale di maggioranza Giusy Madonia subito dopo le proteste dei cittadini che avevano ricevuto atti di polizia giudiziaria da parte della Polizia Metropolitana per l’abbandono dei rifiuti presso il Bivio Fiore. Due giorni dopo il sindaco di Monreale, nel corso di una intervista il 31 agosto affermava che “ci stiamo facendo carico del problema; ci stiamo interfacciando con la Polizia Metropolitana, faremo un incontro, atteso che le contravvenzioni non sono state elevate dal Comune ma dai funzionari della ex Provincia di Palermo. Atteso che questi avventate dichiarazioni dimostrano la assoluta mancanza di cultura giuridica da parte di autorevoli esponenti dell’amministrazione comunale e la colpevole volonta’ di declinare le proprie responsabilita’ tentando di scaricare sui funzionari provinciali colpe che derivano dalla disastrata gestione dei rifiuti da parte della Giunta comunale del neofita assessore ai Rifiuti.
I fatti. Dopo le numerose proteste da parte dell’amministrazione comunale che evidenziava lo stato di degrado (per colpa dell’amministrazione che non curava con precisione la presenza di uomini e mezzi in quel contesto esterno) in una area di competenza provinciale “Bivio Fiore” la Polizia Metropolitana, nel quadro di una azione a largo raggio, utilizzava telecamere mobili e procedeva alla identificazione di soggetti che depositavano rifiuti per terra nel convincimento che poi si sarebbe proceduto alla loro raccolta. Diverse decine di cittadini, ignari di stare violando la legge, ricevevano a domicilio – da parte della Polizia Provinciale - non una contravvenzione ma un verbale di identificazione con contestuale dichiarazione di elezione di domicilio e informazione sul diritto di difesa, in quanto indagati per la violazione del reato di abbandono di rifiuti in pubblica via.
Quindi scoprivano di essere persone sottoposte ad indagini e quindi invitati a cercarsi un avvocato per difendersi da una accusa penale. La cosa più grave è che l’amministrazione comunale invece di avvertire i cittadini che si sono recati al Palazzo di Città per protestare e chiedere chiarimenti, con somma ignoranza giuridica ed amministrativa, si giustificava affermando che avrebbero interloquito con la Polizia Metropolitana (il sindaco) e che avrebbero richiesto la revoca dei verbali in autotutela o che avrebbero adito il Giudice di Pace, confondendo una comunicazione di reato con una semplice sanzione amministrativa.
Per nascondere la colpa di avere determinato interventi superiori e di avere creato un servizio idoneo per lo smaltimento dei rifiuti che invece avrebbe “ protetto “ il cittadino.
L’ultima bugia questa volta del neo assessore: “Collocheremo a Bivio Fiore una stazione mobile”. Prontamente stoppata dalla Provincia. Con la conseguenza che oggi esiste una semplice motoape su una strada comunale.
* ex sindaco di Monreale
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