Riceviamo e pubblichiamo...
Direttore,
premetto (prima che si scateni il Circo Barnum delle contestazioni) che sono, come i miei tre fratelli, figlio di operaio e provengo da una umile onesta famiglia.
Quindi possiedo naturalmente il sentimento di rispetto verso chiunque, e rifuggo da privilegi di natura economica e sociale. Ho letto con l’attenzione del comune cittadino i nomi dei nuovi assessori, nominati dal sindaco, che governeranno i destini della nostra Monreale per i prossimi anni.
Molti di loro, per motivi “anagrafici” li conosco, come persone oneste e laboriose e per alcuni di loro provo anche … simpatia! Sono convinto che faranno un grande lavoro, con passione ed intelligenza.
Colpa della mia innata curiosità ho verificato anche le rispettive deleghe. Ho notato che settori che naturalmente dovrebbero restare uniti in capo ad un unico amministratore, come Beni Culturali e Turismo, sono stati affidati a diversi esponenti politici.
Certamente chi ha assegnato le deleghe ha agito con intelligente strategia amministrativa per raggiungere gli obiettivi. Stranamente non ho trovato un assessore con delega espressa alla Cultura!
Probabilmente, mi sono chiesto, al politico con delega allo Spettacolo avranno “naturalmente” affidato anche l’incarico di curare la “Cultura”
Oppure, ancor più semplicemente, non è’ stato ritenuto dal punto di vista della azione amministrativa necessario conferire una esplicita delega alla Cultura.
Nel dizionario Treccani il sinonimo di “Cultura” indica colui che ha coltivato attraverso lo studio e l’esperienza grandi o piccole cognizioni intellettuali.
Tra i nostri attuali amministratori, che certamente nella vita avranno acquisito altre doti e mansioni, non vi sono docenti di Accademia di Belle Arti, soggetti espressione del mondo culturale o artistico, o dediti alle scritture o alle poesie o uomini e donne notoriamente espressioni del mondo culturale locale o siciliano.
Monreale è città universalmente nota per la sua storia e per la sua cultura. nata dal sogno di un Re, che ha dato i natali a personalità come Antonio Veneziano e Pietro Novelli. Che dal punto di vista religioso nei secoli vanta vescovi e cardinali di universale prestigio.
Ospita la cattedrale D’oro famosa in tutto il mondo, lo straordinario chiostro dei Benedettini, una delle abbazie benedettine più importanti d’Italia, biblioteche, archivi storici di inestimabile valore culturale, e ricade in una tra le più prestigiose ed importanti diocesi d’Italia. Monumenti per fattura architettonica e storica riconosciuti Patrimonio Unesco. Compreso il prestigioso (ma di fatto inutilizzato) complesso monumentale costato alle casse pubbliche milioni di euro.
Mi chiedo perchè non sia stato indicata tra gli assessori una personalità, come hanno fatto anche in un recente passato altri primi cittadini, in grado, per titoli e esperienza, di rappresentare ed interpretare una delega importante come quella della Cultura.
Comprendo il “manuale Cencelli” e la scelta di affiancare al ruolo di guida, politici in grado di catalizzare consensi o “acquietare equilibri partitici o premiare anni di passiva e oscura fedeltà”.
Questo va bene per altri Enti di ben più modesta levatura storica e monumentale, ma Monreale merita ben altro. Mi chiedo da comune cittadino, chi sarà l’interlocutore politico (tranne naturalmente il sindaco come accade in tutti i Comuni) che dialogherà con scrittori, maestri di pittura, direttori di grandi orchestre per la Rassegna di Musica Sacra, direttori di fondazioni o accademie che da sempre considerano Monreale un punto ineliminabile per il dibattito culturale internazionale, presenterà convegni assisi culturali.
Fino a quando si tratta di promuovere “sagre della Sfincia e della Salsiccia” Festival dello Sfincione o del Pane Cunzato, Street Food e banconi per arrostire carne durante la festività del Santissimo Crocifisso o festival canori, tutto va bene. Tutto fa “spettacolo”, ma guai a confondere tutto ciò con la cultura in una città come la nostra Monreale da secoli sinomimo di arte, storia, sede di monumenti e di grandi eventi internazionali che ospita uno dei piu’ rari e prestigiosi istituto per il mosaico rimasti in Italia.
A meno che la delega per la Cultura sia rimasta in capo al sindaco, che come tutti i sindaci d’Italia e i magistrati è per antonomasia (al di la’ dei titoli e le specifiche competenze) il peritus peritorum , cioè’ quello che si intende di tutto ed è svincolato da ogni esperto.
* ex sindaco di Monreale
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