Le cavallette? No, i motorini elettrici

Un fenomeno ormai dilagante che caratterizza le nostre strade

MONREALE, 28 giugno – Fino a qualche tempo fa era solo un fastidio. Adesso è un vero e proprio problema sociale. Un fatto che mette a rischio l’incolumità delle persone, oltre a far vivere spesso nel terrore decine di cittadini.

I motorini elettrici a Monreale, così come in tantissimi altri centri, ormai, sono diventati una piaga di fronte alla quale non si può più tacere. Le scene a cui, sempre più spesso purtroppo, ci stiamo abituando ad assistere sono quelle che vedono sfrecciare per le vie della città decine di mezzi a due ruote, dotati di pedali, che solo sulla carta sono delle bici a pedalata assistita. In realtà sono molto di più. Nessuno si scandalizza se diciamo che sono dei motorini “truccati”. Un vero e proprio castigo per la tranquillità urbana e – come detto – pure per l’incolumità dei cittadini.

Sono sempre più numerosi i ragazzini che li utilizzano, sfrecciando, come cavallette, in ogni angolo della città, nella maggior parte dei casi infischiandosene dei sensi di marcia, a tutte le ore del giorno e soprattutto della notte. Meglio ancora se strombazzando il clacson a più non posso, meglio ancora se in più di uno a bordo, magari anche "impennando". Di moda, poi, a quanto pare, è diventato organizzare delle vere e proprie “challenge”, delle sfide finalizzate ad individuare il più veloce e il più temerario.

Non più tardi di qualche sera fa, a tarda ora, ne siamo stati testimoni oculari, rischiando di investirne un paio, che andavano a manetta, controsenso, in via Venero, infischiandosene altamente delle macchine che invece procedevano nel regolare senso di marcia e mettendo a serio rischio la propria e l’altrui incolumità.
Insomma, un far west in piena regola, per il quale non ci sarebbe da stupirsi se dovessimo prenderci prima o poi qualche brutto dispiacere.
Fra i tanti cittadini che subiscono in silenzio, forse ritenendo che non ci sia nulla da fare, ce ne sono altri che, invece, non ci stanno e, mettendo nero su bianco, hanno presentato un esposto tanto in comune, quanto all’Arma dei carabinieri nella speranza di porre un freno.

E forse proprio una repressione più severa da parte di tutti i soggetti preposti ad attuarla potrebbe contribuire a contrastare un fenomeno ormai tristemente dilagante, che segna in maniera fortemente negativa il grado di civiltà di una comunità. Non è una critica e non vuole esserlo. Solo un auspicio perchè questo fenomeno trovi finalmente un argine.