Erano a Los Angeles, adesso tornano a Monreale: restituiti alla biblioteca Torres nove libri del ‘500

Oggi la presentazione. Ad accorgersi dell’ammanco era stata Pina Li Calsi nell’87. LE FOTO

MONREALE, 15 giugno – Ad accorgersi del grave ammanco, nel 1987, fu la signorina Pina Li Calsi, indimenticata funzionaria della biblioteca nazionale, oggi scomparsa. Due anni prima era stato effettuato un lavoro di catalogazione, durante il quale, evidentemente, doveva essere avvenuto il furto.

Oggi, però, dopo quasi quarant’anni, tutto è tornato alla base, ed è stato restituito alla biblioteca “Torres” dell’arcidiocesi di Monreale. Parliamo di nove preziosi libri risalenti al ‘500, appartenenti all’arcivescovo Ludovico de Torres.
I volumi adesso, torneranno ad essere nuovamente patrimonio della biblioteca monrealese, grazie al paziente e capillare lavoro svolto in sinergia dal Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale dell’Arma dei carabinieri e dal comparto territoriale, dalla Procura della Repubblica di Palermo e dall’arcidiocesi di Monreale, che hanno efficacemente seguito un percorso lungo e tortuoso, cominciato sul web e terminato con una rogatoria internazionale, che si è conclusa con la restituzione dei libri.

Otto delle cinquecentine tornate oggi a casa erano nella disponibilità dell’Università “UCLA” di Los Angeles che ha riconosciuto la validità della rivendicazione italiana ed ha restituito spontaneamente i libri. Una nona, invece, stava per essere messa all’asta da Christie’s, per essere rivenduta a chissà a chi e chissà a quale prezzo.
I dettagli dell’importante operazione sono stati spiegati stamattina, nei locali della biblioteca, dal direttore don Giuseppe Ruggirello, dal sostituto procuratore della Repubblica, Claudia Ferrari, titolare del procedimento, dal comandante del Nucleo di Tutela del Patrimonio Culturale della Sicilia dei carabinieri, tenente colonnello Gianluigi Marmora, dal Comandante del Gruppo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Roma, tenente colonnello Andrea Ilari, dall’arcivescovo di Monreale, Gualtiero Isacchi.

Il lavoro che tutto il team porta avanti, viaggia già con vent’anni di esperienza ed ha portato a numerosi importanti risultati. Tra questi, la restituzione, avvenuta un anno fa, di altre 61 “cinquecentine” preziose, dopo quella avvenuta nel 2017. Ma l’opera non finisce qui: per altre sette la procedura è in corso e il ritorno a Monreale potrebbe avvenire a breve.
Difficile, invece, dare efficacia all’azione punitiva. Se è stato difficile operare per far tornare alla base i libri, per il grandissimo lasso di tempo trascorso, diventa quasi impossibile risalire ai responsabili del furto e quindi far pagare loro quel che prevede la legge.

"Grazie a chi ha lavorato per conseguire questo risultato – ha concluso con soddisfazione monsignor Isacchi – La cultura riscatta un popolo e questo luogo potrà diventare un centro culturale per Monreale. Queste operazioni sono un contributo per il futuro perché la memoria aiuta a crescere”.