Presentato oggi il libro di Alessandro Chiolo ''Squadra Mobile Palermo

L'evento, avvenuto alla Casa del Sorriso, ha visto presenti in platea gli studenti del liceo "Basile-D'Aleo"

MONREALE, 17 novembre – "Ho scritto di questi uomini cosicché i ragazzi di oggi abbiano coscienza che siamo qui per quelle persone. Non bisogna dare nulla per scontato".

Queste sono alcune delle parole rilasciate oggi dal professore Alessandro Chiolo, autore del libro "Squadra Mobile Palermo - L'Avamposto degli Uomini Perduti".
Il libro, proposto anche agli alunni del liceo “Basile-D'Aleo" dai loro insegnati di lettere, è stato presentato stamane alla Casa del Sorriso proprio davanti agli studenti dell'istituto. Hanno risposto all'appello nove classi dello scientifico, tre del classico, due di scienze applicate, una del liceo agrario di San Cipirello e un'altra del liceo artistico "D'Aleo".

Alle 9,30, prima dell'incontro con l'autore, gli alunni, accompagnati dai loro professori, sono stati protagonisti di un dibattito nel quale, a fasi alterne, hanno effettuato degli interventi singoli sia alcuni studenti che diversi insegnanti. Un momento di confronto fortemente voluto dalla dirigente dell'istituto monrealese, Loredana Lauricella, guidato dalla professoressa Maria Spallino.
Un'ora dopo, è iniziato l'incontro con il professore Chiolo, accompagnato per l'occasione anche dall'ex capo della Squadra Mobile palermitana, Franco Accordino, da Graziella Accetta, madre del piccolo Claudio Domino (vittima di mafia, ucciso a soli 11 anni) e Claudio Burgio, cordinatore del centro “Giuseppe La Franca”.

Chiolo ha presentato il suo libro, non trattenendo la sua emozione in diversi momenti dell'incontro. "Si ricordano i nomi di Falcone e Borsellino - dice - ma non di quello dei ragazzi che erano con loro. Come ha detto la moglie di Ninni Cassarà, Palermo è un mostro, sia di bellezza che di indifferenza".
A queste parole, sono seguite quelle di Accordino, che traccia un ricordo delle vittime monrealesi: "Mi viene in mente il capitano Basile, assassinato in mezzo alla gente, durante la festa di Monreale. O il capitano D'Aleo, ucciso quando stava portando delle albicocche alla sua fidanzata". L'ex capo della polizia continua il suo discorso, mandando un chiaro messaggio agli insegnanti: "Siete voi le sentinelle della legalità".

Anche Graziella Accetta, madre del piccolo Claudio Domino, ha detto la sua: "La mafia non ha amore, ma ho avuto subito fiducia nella giustizia, sapevo da che parte stare. Non ho mai voluto vendetta". Anche Claudio Burgio ha preso successivamente parte al discorso, ricordando suo padre Giuseppe La Franca, ucciso dalla mafia in territorio monrealese.
Dopo questi interventi ricchi di storia e commozione, i ragazzi del liceo Basile-D'Aleo hanno preso la parola, rivolgendo qualche domanda agli ospiti o proponendo dei passaggi presenti nell'opera di Chiolo che li hanno particolarmente colpiti.
Una mattinata nella quale sono stati rievocati tanti ricordi di una Palermo diversa, più oscura e tetra, nella quale "eventi di questo tipo erano impensabili", riprendendo le parole di Accordino. Eventi che, grazie all'operato di questi uomini "caduti", oggi possono essere reali e, soprattutto, lasciare qualcosa alle generazioni future.