Tanti spettatori hanno assistito al corteo conclusivo. LE FOTO
MONREALE, 1 ottobre – Tanti figuranti impegnati stasera nel gran corteo storico che ha chiuso la manifestazione “Nel segno di Guglielmo”, che ha visto la partecipazione di tanti spettatori. Grande successo per la rappresentazione conclusiva della settimana intitolata “Nel segno di Guglielmo” in questa edizione 2023.
Un’iniziativa fortemente voluta dall’amministrazione comunale con gli organizzatori e riproposta quest’anno grazie al contributo e all’impegno delle associazioni Tema, Compagnia dei Normanni e il gruppo teatrale e arcieri Tritone e Arcieri del Re, della compagnia teatrale “Le Bollicine”, della “Compagnia in valigia”, del gruppo “Terra Kordes”, dei Tamburi di Militello, di “Palermo Festival”, dell’associazione “La Berna” e “MonsRealis”, della Pro loco Monreale con la partecipazione di figuranti provenienti da Enna e di scuole, artisti, artigiani, parrucchieri e commercianti monrealesi e sostenitori della manifestazione fin dalla sua prima edizione. Tutti hanno profuso energie, per organizzare un evento, che è giunto alla sua undicesima edizione. A dare supporto logistico e per la sicurezza oltre alla Polizia municipale le associazioni di protezione civile Overland, Evergreeen e l'associazione nazionale carabinieri.
Oggi pomeriggio è stata la serata del grande corteo rievocativo, quello che ha rinnovato a tutta la cittadinanza il sentimento di gratitudine al re normanno Guglielmo II, famoso per aver fatto costruire la cattedrale e aver dato un contributo decisivo alla nascita di Monreale. Le vie della città si sono trasformate in un suggestivo sfondo per il corteo storico che si è snodato per la cittadina partendo da piazza Inghilleri fino in cattedrale.
Le strade si sono popolate di attori in costume d’epoca che rappresentavano tutta la corte di re Guglielmo II. Da lì la corte multietnica al seguito di Guglielmo, ha raggiunto il portico della Cattedrale in piazza Guglielmo II. Prima, sotto il municipio, lo stesso sovrano ha annunciato il Privilegio con cui, nel 1176, donò ai Benedettini il Regale Monastero di Santa Maria Nuova. Hanno fatto da coreografia danze e festeggiamenti, giochi di fuoco, riproducendo l’immagine dei fasti di un passato che vive ancora nel presente attraverso la nostra splendida cattedrale simbolo di un sogno diventato realtà che sul finire ha spalancato le sue porte al re davanti al Cristo Pantocratore.