L’associazione "Liberi di lavorare" chiede l’accesso agli atti sulla scelta di impiegare i fondi per il cinema Imperia
MONREALE, 17 agosto – Dal lontano 2017, grazie alla legge regionale n. 5/2014 ogni anno, ed è obbligatorio, viene destinata una quota pari al 2% dei trasferimenti di parte corrente, con forme di Democrazia Partecipata, utilizzando strumenti che coinvolgono la cittadinanza per la scelta di azioni di interesse comune.
Lo afferma il presidente dell’associazione “Liberi di lavorare”, Biagio Cigno (nella foto), a proposito della recente decisione di acquistare un maxischermo per il cine teatro Imperia, attraverso l’uso dei fondi della cosiddetta “democrazia partecipata”, reso noto dall’amministrazione comunale.
“Iniziative che individuate dalla Giunta Comunale – afferma ancora cigno – inizialmente vengono poi scelte tra i cittadini e le somme stanziate per quell’anno vengono spese per le iniziative scelte dai cittadini.
E’ positivo il fatto che i cittadini autonomamente possano indicare le finalità che a loro avviso possano portare un beneficio alla collettività.
A distanza di anni è bene trarre un bilancio per individuarne le criticità al fine di ovviarle nel futuro.
Non si tratta di una grossa cifra, mediamente negli anni scorsi si aggirava sui 16.500 euro, mentre per quest’anno la cifra da destinare agli interventi è di euro 13.519.
La prima osservazione da porre è con quale criterio la Giunta Comunale stabilisce le varie finalità cui intervenire con la spesa. Viene fatta una ricognizione preventiva tra le Associazioni, Imprenditori e Commercianti, Istituzioni Pubbliche e scolastiche, o le finalità vengono scelte al momento, improvvisando o peggio ancora evidenziando finalità che potrebbero essere raggiunte per altri versi? Mi spiego meglio: per quest’anno sono state individuate ben cinque finalità rispetto alle tre degli anni precedenti e precisamente:
1) Acquisto di un maxi schermo da destinare al Cinema Imperia. Ma considerando che la futura attivazione dell’ex Cinema Imperia dovrà essere dato in gestione ad un imprenditore del settore non essendo il Comune in grado di gestirlo con proprie risorse e personale adeguato, perché preoccuparsi di dotarlo di un ulteriore marchingegno? Forse perché si vuole rendere più allettante la presa in carico? Allora dotiamolo pure di carta igienica, portacenere quadri ornativi e quant’altro per rendere più appetitiva l’accettazione.
2) Acquisto di arredo urbano. Questa proposta già fatta negli anni precedenti, nel 2020, ottenne la maggioranza dei voti, n. 24, venne poi modificata dalla Giunta indirizzando le somme a finalità socio assistenziali a tutela del diritto allo studio degli alunni con disabilità. Destinazione nobilissima ma che contrastava con la scelta effettuata dai cittadini, senza che gli stessi vennero interpellati.
3) Creazione Museo “Teatro dei Pupi Siciliani”. Ottima scelta considerando la tradizione del Teatro dei Pupi a Monreale e di sicuro di forte impatto turistico.
4) Acquisto e piantumazione di piante e alberi nelle vie, nelle piazze e nei giardini della città. La legge Regionale n. 10 del 14 gennaio 2013, derivanti da una legge nazionale, prevede di piantare un albero per ogni cittadino nato, piante che verrebbero offerte gratuitamente dall’Azienda Forestale. Come mai non si è mai utilizzata questa procedura stante in passato anche le richieste avanzate da cittadini ed Associazioni? E perché porre il costo a carico delle risorse della democrazia Partecipata?
5) Acquisto e strumentazione per la biblioteca comunale. In cosa consiste questa strumentazione?
Per ritornare alla Democrazia Partecipata, quest’anno, stando alle dichiarazioni fatte dall’Amministrazione, sono state avanzate ben 192 istanze di cui 103 relative all’acquisto del maxi schermo e 89 relative alla creazione del museo dei pupi, nessuna istanza pertanto per le altre proposte individuate.
Il sottoscritto unitamente ad altre Associazioni cittadine, Liberi di Lavorare, Mons Realis, Auser, Circolo Italia, Osservatorio alla Legalità, CISL e cittadini cultori della materia durante il mese di accettazione delle domande ha presentato all’Ufficio del protocollo cittadino, n. 89 domande debitamente protocollate.
La cosa strana è che solamente due giorni prima della scadenza dei termini, a detta di qualche maligno, vengono presentate solamente per PEC, che i soliti maligni dicono ascriversi ad un singolo Amministratore cittadino. Una sottolineatura sulla PEC. Perché le domande dovevano essere presentate o al protocollo o esclusivamente per PEC, strumento questo in uso prevalentemente a professionisti, imprenditori ed addetti ai lavori istituzionale non permettendo l’uso delle E Mail riconducibili invece una stragrande maggioranza di cittadini, come avviene in tutte le comunicazioni tra cittadino ed Amministrazione?
Ragione per la quale, al fine di confutare qualsiasi dubbio e malignità, avanzerò una richiesta di accesso agli atti al fine di verificare quanto sopra.
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