La partita viene sospesa a pochi minuti dalla fine
MONREALE, 12 luglio – Peccato. Difficile individuare una parola diversa. Peccato perché una manifestazione bella, sentita e coinvolgente, una festa di sport e di paese si è conclusa nella maniera più ingloriosa. Come tutti non avremmo voluto. Come l’organizzazione certamente non meritava.
È successo che San Vito-Pezzingoli, attesissima semifinale del torneo, indicata come una finale anticipata, visto che era stata quella dello scorso anno, si è conclusa anzitempo, con un triplice fischio che ha lasciato tutti di sasso e con l’amaro in bocca.
Si stava giocando il 4’ del secondo tempo supplementare, sul punteggio di 1-1, di una partita che per quanto sentita, per quanto carica di adrenalina, era scivolata via su binari di sostanziale correttezza. Agonismo e ardore sì, ma cattiveria e malvagità no. Proprio come dev’essere una semifinale.
È bastato un fiammifero, però, un mozzicone di sigaretta: in pratica il gesto sconsiderato di un singolo, per mandare tutto a “carte quarantotto” e far crollare il castello di carte che gli encomiabili organizzatori avevano sapientemente e pazientemente costruito. Quello che è successo dopo non occorre descriverlo. Per quello ci sono le immagini della diretta che Monreale News, con un notevole sforzo organizzativo, ha mandato in onda, così come ogni istante del torneo. Ciò che ne è conseguito è stato che il Pezzingoli, per motivi che ci sono stati spiegati, ma che, per la verità, non abbiamo condiviso fino in fondo, ha deciso di abbandonare la contesa, uscendo in blocco dal campo, preferendo chiuderla lì, piuttosto che continuarla, come da regolamento.
Su tutto ciò si può stare a discutere per ore. Noi non entriamo nel merito, anzi nel guazzabuglio del “chi ha ragione e chi torto”, perché non ne usciremmo più. Ognuno è libero di farsi l’idea che vuole. Diciamo solo che epilogo peggiore per la manifestazione non poteva esserci. Soprattutto perché gli spalti del Conca d’Oro ieri sera erano gremiti come San Siro, perché sulle gradinate c’erano tantissime donne e tantissimi bambini. Perché era una bella festa di sport, perché ci conosciamo tutti e possibilmente da stamattina (fortunatamente) saremo tutti al bar a prenderci un caffè assieme.
Quel che è certo è che si è dato un bel cazzotto ai valori dello sport, ad un pubblico che si stava divertendo e che faceva il tifo, ad una manifestazione storica, ai tanti che seguivano il match in video. Soprattutto si è mancato di rispetto a chi, (organizzatori, telecronisti, addetti ai lavori in generale) già da tanti mesi, mettendo da parte impegni, famiglia e lavoro, si è fatto e si fa un mazzo così per la buona riuscita del torneo, per concluderlo nel migliore dei modi.
Adesso gli organizzatori, con calma, prenderanno le decisioni che riterranno più opportune, nel difficile compito di mettere assieme il regolamento e il buon senso. Quel che è certo è che ieri sera ha perso lo sport, ha perso Monreale, abbiamo perso tutti.