43 anni fa l’assassinio del capitano Basile, oggi il ricordo

Si è svolta a piazza Canale la consueta cerimonia commemorativa. LE FOTO

MONREALE, 4 maggio – Il ricordo resta vivo e doloroso, nonostante siano trascorsi ormai 43 anni. Il ricordo, però, va coltivato con impegno e costanza. Questo il motivo per cui stamattina è stato commemorato il capitano dei carabinieri Emmanuele Basile, nel giorno del 43° anniversario del suo assassinio.

Ad organizzare la manifestazione, come sempre l’Arma dei carabinieri, con una breve e sobria cerimonia a piazza Canale, luogo del delitto.
L’ufficiale fu ucciso durante la notte del 1980, giornata di festa a Monreale per la ricorrenza del Santissimo Crocifisso, mentre era di ritorno in caserma con la moglie Silvana e la figlioletta Barbara in braccio dopo i festeggiamenti cittadini, veniva barbaramente ucciso da tre sicari di ‘Cosa Nostra’, subito arrestati dai Carabinieri intervenuti.

Questa mattina, si è prima svolta una cerimonia commemorativa presso la sede del Gruppo Carabinieri di Monreale, alla presenza del Comandante Interregionale Culqualber, Generale di Corpo d’Armata Riccardo Galletta, del Comandante della Legione Carabinieri “Sicilia”, Generale di Divisione, Rosario Castello, del Comandante Provinciale, Generale di Brigata Giuseppe De Liso, e di una rappresentanza del personale dipendente, con la deposizione di un mazzo di fiori al busto dedicato al caduto.

Successivamente, come detto, nel luogo dell’eccidio, alla presenza di una folta rappresentanza dell’Arma, del Prefetto di Palermo, Maria Teresa Cucinotta, del sindaco di Monreale, Alberto Arcidiacono, del presidente del Consiglio comunale, Marco Intravaia, dell’arcivescovo Monsignor Gualtiero Isacchi nonché delle più alte cariche civili e militari, è stata deposta una corona d’alloro davanti alla lapide commemorativa e all’alto rilievo raffigurante il volto del capitano Basile.
“Quello che accadde 43 anni fa – ha dichiarato Arcidiacono – rappresenta una ferita insanabile, da allora sono cambiate tante cose, la nostra comunità è diventata più matura e responsabile. Con rinnovata speranza oggi vogliamo guardare ad un futuro , come opportunità, piuttosto che come fonte di preoccupazione. Pertanto, oggi abbiamo il dovere di ricordare l’uomo, il carabiniere, il capitano Basile, elevando a nobiltà ogni nostro singolo gesto e chissà forse soltanto allora i più tristi dei ricordi profumeranno di libertà”.

“Sono trascorsi 43 anni dall’assassinio del Capitano Emanuele Basile per mano della mafia – ha aggiunto Marco Intravaia – , mentre erano in corso i festeggiamenti del Santissimo Crocifisso. Monreale non ha mai dimenticato, e non dimentica, il suo sacrificio. Anche questa mattina insieme alle autorità, abbiamo deposto una corona di alloro davanti alla lapide che ricorda il punto in cui è caduto, sul corso principale del paese. Hanno partecipato alla cerimonia: il sindaco di Monreale Alberto Arcidiacono, il prefetto di Palermo Maria Teresa Cucinotta, il Presidente della Corte d’Appello di Palermo Matteo Frasca, il Questore Leopoldo Laricchia, il Procuratore Generale della Repubblica Lia Sava, il comandante interregionale dei Carabinieri generale Riccardo Galletta, gli altri vertici militari, l’arcivescovo di Monreale Gualtiero Isacchi.

Il capitano Emanuele Basile aveva avviato importanti indagini contro la mafia che non ha esitato ad assassinarlo, mentre passeggiava con la famiglia e la figlia di appena quattro anni, Barbara, sulle spalle. Ha avuto la lucidità di passare la bambina fra le braccia della moglie, prima di accasciarsi. La nostra comunità gli sarà sempre grata per l’alto valore civico che ha lasciato in eredità”.
Il generale Galletta, prendendo la parola, ha ricordato quanto importante sia stato nella sua formazione di giovane allievo ufficiale carabinieri, l’omicidio del capitano Basile, ribadendo la necessità di non disperdere la memoria di un sacrificio così efferato e di un prezzo così alto pagato dall’Arma dei carabinieri alla lotta contro la criminalità organizzata.