Comune, giro di vite sull’evasione: affidato il servizio di recupero somme per le bollette idriche non riscosse

Se ne occuperà la Delisa srl di Palermo. Ci sono 8 milioni da recuperare

MONREALE, 6 aprile – Tempi duri per gli evasori delle bollette relative al servizio idrico integrato: il comune affida il recupero delle somme non riscosse nel periodo 2021 e precedenti e 2022.

Se ne occuperà la ditta Delisa srl di Palermo, che per la cifra di 117.681,20 euro procederà pure alle attività di lettura e fatturazione. L’input ad agire in tal senso agli uffici comunali lo aveva dato la giunta municipale con la delibera dell’11 marzo scorso. L’impegno di spesa, tra l’altro, si è reso possibile dopo che è stata approvata la delibera con la quale il Consiglio comunale ha dato il via libera alla proposta di bilancio stabilmente riequilibrato.

L’esigenza di recuperare le somme, come spiegano dal Comune, nasce da un’altra altrettanto importante, se non di più: quella di riallineare i conti che in questo momento non sono floridi, tanto più che le somme relative a coprire i costi dell’acqua finora sono state anticipate proprio dal comune.
Con questa delibera, pertanto, il comune cerca di portare avanti una efficace azione di contrasto al crescente fenomeno dell’evasione, che, soprattutto dopo la pandemia, ed alla luce della connessa crisi economica, ha coinvolto fette sempre più ampie di popolazione. E i dati relativi all’evasione, che ne indicano intorno al 50% la percentuale attuale, in tal senso parlano chiaro.

All’appello mancano circa 2,8 milioni relativi al 2021 e circa 1,3 per il primo semestre del 2022. Più di quattro milioni di euro, quindi, che servirebbero come il pane alle casse del Comune. E il quadro diventa ancora più complesso se si considera che altri quattro milioni (pertanto per un totale di otto) sono da recuperare per il periodo antecedente al 2020.
In tutto questo non va dimenticato da giugno in poi non sarà più il comune il titolare del servizio idrico, che, come prevede la norma, sarà in capo all’Amap. Lecito pensare, pertanto, senza con questo voler essere allarmisti, un aggravio dei costi per l’utenza con percentuali che non dovrebbero essere lontane anche dal 50%.