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Quella strada per San Martino e Monte Caputo, tra immondizia e degrado

| Giorgia Garda | Cronaca varia

Rifiuti e incuria caratterizzano tutta la via Regione Siciliana, che collega il paese alle frazioni. LE FOTO

PALERMO, 25 giugno – La raccolta differenziata doveva rappresentare una rinascita a tuttotondo per il nostro territorio e per le nostre strade. I buoni risultati sono già arrivati e sono evidenti, ma quella delle frazioni comunali rimane una situazione irrisolta.

La musica, purtroppo, non è cambiata: dopo qualche mese, infatti, la via Regione Siciliana è tornata a grondare di rifiuti di ogni genere che trasudano cattivi odori ma anche la sensazione di essere dimenticati. Ancora una volta.
Mentre tante vie di Monreale stanno tornando alla luce, grazie a riqualificazioni ambientali degne di nota, quella principale che permette il collegamento prima con Monte Caputo e subito dopo con San Martino delle Scale è un lungo susseguirsi di rifiuti di ogni genere: plastiche, cartoni, interi pezzi di mobilio, in alcuni punti anche nei bordi della carreggiata. La spazzatura si trova persino ammucchiata in modo tale da formare covoni, assieme agli aghi di pino, e la porta per le frazioni offre così un’immagine di profondo degrado.
Monte Caputo è una frazione tranquilla la cui comunità si è espansa: la sua densità abitativa è aumentata negli ultimi anni, e da questa arteria di Monreale è possibile ammirare alcuni scorci di Palermo, il maestoso Monte Cuccio, Monte Petrosino, il Castellaccio. Sembra quasi impossibile che il paese sia poco più avanti, a pochi chilometri: è una realtà che troppo spesso passa di mente, e solo le mani dei piromani, quando entrano in azione, mettono in allarme e fanno ricordare d’un tratto che qui abitano ancora delle persone.

San Martino delle Scale non ha certo bisogno di presentazioni: la conoscono in tutto il mondo, la sua Abbazia viene annoverata tra le più belle d’Italia, e il fascino senza tempo del paesaggio boschivo che la circonda lascia senza fiato. È un apostrofo tra Monreale e Palermo, fitto di verde, con alberi e piante di ogni specie, che a tratti sembrano voler inghiottire la strada. Conta circa 500 abitanti, ospita qualche attività commerciale, un ufficio postale e una farmacia. Insieme alle case, questi pochi elementi fanno pensare a malapena che ci troviamo ancora a Monreale, e non in chissà quale luogo sperduto del pianeta.

Abbassare il finestrino o scendere dall’auto e deturpare il nostro territorio senza troppi scrupoli sarà forse una tentazione irresistibile per molti, un bisogno irrefrenabile, ma condannare intere frazioni del paese all’indecenza, al deturpamento e al fetore è un atto che non possiamo evitare di denunciare a gran voce. Ogni angolo, ogni vicolo, ogni spazio di Monreale meritano molto più di questo: e lasciare cadere i nostri posti nell’indifferenza e nell’abbandono è un delitto.

 

· Enzo Ganci · Editoriali

MONREALE, 3 aprile – L’ingresso del sindaco Alberto Arcidiacono in Forza Italia, con tanto di comunicato stampa corredato di foto, mossa che mancava solo del crisma dell’ufficialità, segna un preciso spartiacque nella politica recente della nostra cittadina.

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