Coronavirus, 625 nuovi casi in Sicilia. Sicindustria lancia un appello al nuovo governo

“Ristori o stop a qualunque collaborazione da parte delle imprese”

PALERMO, 16 febbraio – “Oggi le nostre imprese dovranno versare i contributi previdenziali in misura piena per l'incapacità delle istituzioni di dare seguito a un provvedimento del dicembre 2020, che prevedeva la decontribuzione al 30%: questo non è ammissibile.

Il governo vari entro venerdì il decreto ristori 5 e, entro fine mese, ristori effettivamente le imprese. In assenza di precise e tempestive misure a sostegno di queste non vi sarà più alcuna disponibilità a collaborare”.
È questo, in parte, l’appello mosso da Sicindustria al nuovo governo Draghi. L’emergenza Covid continua a mettere in ginocchio sia la salute pubblica che le attività produttive, e a quasi un anno dal lockdown che ha coinvolto il Paese nel 2020 risulta ancora complicato trovare il giusto mezzo tra salvaguardia della salute dei cittadini e sostegno concreto alle imprese di tutto il territorio nazionale. “Non siamo più disponibili ad alcuna collaborazione con lo Stato se non si modifica radicalmente l'approccio nei confronti di imprese e lavoratori. Il governo Draghi cambi passo e metodo” ha ribadito la sopracitata associazione siciliana.
I casi di contagio risultano oggi in aumento rispetto alla giornata precedente (+625) ed eguagliano quasi il numero dei guariti (672 nelle ultime ventiquattro ore). Il numero delle vittime si attesta a 22 unità, mentre i ricoveri sono complessivamente 37 in meno (1.005 in degenza ordinaria e 158 in terapia intensiva). In tutta Italia sono stati accertati 10.386 nuovi casi di positività al Covid-19 e 336 vittime.