''Ci manca tutto ciò che prima davamo per scontato. Esami? Molta incertezza'': l'analisi degli alunni sulla didattica 2.0

Dal rituale della ricreazione all'indistinto quadro di esami e valutazioni, di tutto questo s'è dibattuto ieri a #Parliamone 

MONREALE, 28 marzo –  Dopo aver giustamente prestato ascolto - proprio la settimana scorsa - alle parole spese dai dirigenti scolastici in merito alla situazione che migliaia di studenti monrealesi (e non solo) stanno attraversando in questo periodo, è proprio da loro che siamo andati ieri sera, durante il nostro ormai consueto doppio appuntamento settimanale con #Parliamone, format di dibattito streaming avviato dalla nostra redazione. L'obiettivo è stato certamente quello di comprendere meglio quale fosse la prospettiva che risiede dall'altra parte della barricata. O dello schermo del proprio laptop, nel caso specifico. 

Di una dimensione nuova, inattesa e certamente addirittura insperata ci hanno raccontato Andrea Ganci, Anna Ganci e Gabriele Rispetta, tre alunni frequentati classi di quinto e terzo anno sia classico che scientifico del liceo "Emanuele Basile", ieri portavoci di una categoria, come quella degli studenti, che in questo momento così delicato spera (così come tutti del resto) in un più che repentino ritorno alla normalità. "Di molte cose che prima si davano per scontate adesso si sente la profonda mancanza - hanno affermato all'unanimità i tre giovani alunni, aggiungendo oltretutto che - le novità e quindi le difficoltà che da noi riscontrate sono pienamente condivise dai professori, sulla gestione delle piattaforme, l'instabilità della connesione internet che molto spesso rischia di compromettere la fluidità della lezione. E' un metodo nuovo, complesso, che certamente – per quanto possa ritenersi all'avanguardia – non potrà mai sostituire la tradizionale quanto efficace lezione frontale. Per quanto si sforzi di essere omogenea la video-lezione catalizza comunque il proprio indirizzo sull'individuo e non sul gruppo".

A mancare di più è dunque certamente quell'empatìa che quasi naturalmente si genera non solo dal semplice con i docenti, ma anche e soprattutto con i compagni. La difficoltà più importante - come da loro ammesso - si palesa nel momento in cui si cerca di innescare la l'interazione effettiva tra studente e professore, quella dinamica domanda-risposta che non si estingue soltanto entro i limiti degli argomenti trattati a lezione, ma che investe di conseguenza anche quel che riguarda i compiti e le consegne che di volta in volta ci vengono assegnati.

Tasto dolente infine è sicuramente quello che produce un solo suono, almeno per il momento distorto e cacofonico: valutazioni (sulle quali comunque i docenti con grande sforzo stanno cercando di organizzarsi già nei prossimi giorni) ed esami finali. Sulle tante incertezze che riguardano quest'ultimo aspetto si sono espressi in particolare i ragazzi di quinto anno ospiti ieri sera, Anna ed Andrea Ganci: "Non sappiamo incontro a cosa stiamo realmente navigando. E' davvero molto complicato persino pensare di essere di maturità quando le pressioni provenienti dall'esterno sono così gravose e soprattutto quando ti viene a mancare quella quotidiana organizzazione dello studio che è in grado di forgiarti in vista dell'esame finale".