''Insegnamo con il cuore, senza contratto alla mano'': la didattica ai tempi del Coronavirus

Tra difficoltà, sforzi e passione: se n'è discusso ieri sera a #Parliamone 

MONREALE, 21 marzo – E' una sfida inusuale, inedita e che definire inaspettata potrebbe apparire alquanto scontato. Ma, in fondo, non c'è termine migliore. Delle nuove frontiere dell'insegnamento - in tempi che ormai, nostro malgrado, abbiamo purtroppo imparato a conoscere - tra portali e software telematici, se n'è discusso ieri sera a #Parliamone, il nuovo format di confronto proposto dalla nostra testata giornalistica. 

Nuove modalità, nuove sfide e anche molto spesso nuove fatiche che, - anche considerando l'estrema e imprevedibile volubilità delle situazioni - se revitalizzate dalla passione che muove lo spirito più puro dell'insegnamento, possono essere facilmente superate. "La difficoltà maggiore - ha affermato Giuseppe Russo, dirigente scolastico dell'Emanuele Armaforte di Altofonte, in collegamento streaming - è quella di fare cultura nel senso più alto del termine, attraverso cioè il dibattito, il dialogo, la partecipazione attiva. Il lavoro - continua - è esponenzialmente aumentato per docenti e genitori, che devono provvedere affinché i figli fruiscano di una certa continuità nell'insegnamento. In un momento così complicato è il valore della comunità quello che deve assolutamente venire fuori". Un chiaro invito ai docenti dunque - nonostante la teledidattica non abbia basi di contratto - a prestarsi quale conforto psicologico per gli alunni (evidentemente scossi e disorientati dai fatti contingenti) prima ancora che semplici e schietti educatori, antemponendo perciò alle mille difficoltà dettate dagli strumenti, il limpido amore per l'istruzione.

Posizione assolutamente condivisa anche dalle altre due presidi ospiti al dibattito, Patrizia Roccamatisi della Margherita di Navarra e Francesca Giammona della Morvillo, che - integrando il discorso del collega - hanno oltretutto fatto riferimento al prestito in comodato d'uso a molte famiglie degli strumenti necessari affinché la didattica potesse essere applicata. Problema non indifferente, infatti, è l'indisponibilità da parte di molti di pc, connessione internet, portali telematici. Compito delle scuole adesso sarà quello di tentare di uniformare le diverse sperimentazioni, quanto a piattaforme didattiche, messe in atto dai docenti, cercando di istituire un'unica linea guida che identifichi un solo strumento e un solo software. "Entro la prossima settimana contiamo di fare chiarezza con delle circolari - hanno affermato all'unisono le dirigenti scolastiche Roccamatisi e Giammona - affinché possa esser agevolata anche la valutazione degli studenti". 

Punto, questo nello specifico, che lascia ancora qualche dubbio di troppo. "Sono in atto al Governo centrale delle rivalutazioni dei parametri di giudizio. Qualcosa prima o poi si saprà. Certo è che lo scrutinio sarà qualcosa di assolutamente anomalo. Attendiamo nuove direttive nel prossimo futuro".