Parecchie le perdite, riparate a macchia di leopardo. Per una nuova rete idrica, occorrerebbe un maxi finanziamento
MONREALE, 29 marzo – Con la differenziata in atto da circa un anno, a Monreale emerge un dato inconfutabile: il grande quantitativo di plastica raccolta attraverso anche un imponente consumo di acqua imbottigliata, tale, forse, da mettere la città normanna tra i comuni d’Italia con il maggiore consumo al riguardo.
Da questo si potrà dedurre che la maggioranza delle famiglie si tiene lontano dall’attingere l’acqua dai rubinetti perché ritenuta poco rassicurante nella sua qualità potabile. E così il flusso d’ acqua che scorre nella rete di distribuzione mette assieme anche una forte percentuale che si disperde anche per le precarie condizioni della condotta nei suoi tanti chilometri di tubazione.
A dare questa immagine impietosa sono i continui guasti che comportano dispendio di danaro a carico delle famiglie, oltre che quantitativi idrici, visto che il sistema di Monreale, è il caso di dirlo, naviga in brutte acque. Lo dimostra il susseguirsi dei guasti nel suo vecchio e martoriato impianto. Si tratta di rotture che fanno registrare un susseguirsi di perdite con relativi scavi e riparazioni a macchia di leopardo con un’opera di pronto soccorso da parte dell’acquedotto comunale, assieme alla ditta appaltatrice. La causa del malfunzionamento è da ricondurre alla vecchiaia e nell’obsolescenza della condotta, messa sotto terra forse senza una precisa mappa negli anni ’50. In teoria oggi servirebbe sostituire l’intero impianto, mandando via il vecchio sistema in ghisa minato dalle continue correnti galvaniche e da sostituire con le tubazioni in polietilene. Si tratta, intanto, di evitare il contatto diretto tra fognatura e condotta idrica che provoca l’inquinamento. Mentre non è semplice conoscere, in tutti questi anni, se a Monreale sia stata mai avviata una richiesta di finanziamento europeo per rinnovare questo impianto. Mentre esiste un unico intervento previsto per il rifacimento totale dell’impianto idrico rivolto al quartiere Carmine. Si tratta del progetto di recupero del quartiere storico, per il quale dovrebbe arrivare dalla Regione un finanziamento di 3, 8 milioni di euro. Si tratta, di fondi europei (Po Fesr Sicilia 2007-2013). A questo proposito, ci si augura da parte dei candidati sindaci, non dovrebbe venire meno un impegno per intraprendere un’azione di grande importanza nell’affrontare la sostituzione su questo impianto.
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