L’iniziativa si è tenuta nella sede del circolo Auser di Monreale
MONREALE, 22 aprile – Tanta gente ha partecipato ieri pomeriggio nella sede del Circolo Auser “Biagio Giordano” di Monreale, alla presentazione del libro di Carmelo Botta e Francesca Lo Nigro, imperniato sulla figura di Placido Rizzotto, esponente politico socialista e sindacalista nonché partigiano, per aver combattuto per la liberazione dell’Italia dai nazisti in Friuli.
L’evento è stato organizzato dal circolo Auser presieduto da Luigi Mazzola, unitamente all’Associazione Antiracket “Liberi di Lavorare” presieduta da Biagio Cigno e dell’ARCILINK di Monreale presieduta da Toni Renda. Oltre ai soci del circolo erano presenti numerosi esponenti politici ed istituzionali, tra cui ricordiamo il neo assessore Mimmo Gelsomino, i consiglieri Toti Gullo e Sandro Russo.
Carmelo Botta, autore del libro ha fatto un excursus sui fasci siciliani, precursori alla fine del diciannovesimo secolo, di quelle lotte che nel dopoguerra portarono molti esponenti politici di sinistra e sindacali alle lotte per l’emancipazione dei contadini sfruttati ed all’occupazione delle terre incolte dei latifondi mettendosi contro i possidenti agrari e la mafia che era alleata con essi.
Francesca Lo Nigro si è soffermata sulla figura del Rizzotto e sulle condizioni in cui versavano i contadini ed operai a quel tempo rievocandone la figura unitamente ad altri esponenti sindacali uccisi.
Commovente l’intervento del nipote di Placido Rizzotto che di lui porta il nome, che ha rievocato la figura del martire trucidato dalla mafia, ripercorrendo le difficoltà subite per il ritrovamento del corpo ed il riconoscimento dei resti. Riconoscimento avvenuto ad opera dello Stato solamente dopo ben 64 anni, con il conferimento di una medaglia al valor civile ad opera dell’allora Presidente della Repubblica, 19 maggio 2012, Giorgio Napolitano e la sua presenza a Corleone ai funerali Stato il 12 maggio dello stesso anno.
Per concludere, il docente universitario all’Università di Palermo, Michelangelo Ingrassia, che ha anche curato la prefazione del libro ed autore di un volume su “Braccianti e contadini in Sicilia contro il fascismo” che ha evidenziato in un parallelismo come le lotte contadine di un tempo, imperniate sullo sfruttamento della persona, si intrecciano anche oggi sullo sfruttamento di lavoratori pagati pochi euro, es. call center, e tutta quella forza lavoro bracciantile italiana ed estera, fatta di emigranti dai paesi africani che per pochi soldi dal tutt’ora vigente caporalato subiscono vessazioni senza nessuna tutela sindacale o legale.
I lavori sono stati introdotti e moderati da Biagio Cigno, hanno riscosso un successo da parte del pubblico (circa 120 partecipanti), che ha auspicato un prosieguo di queste iniziative culturali.