Adesso, però, il pericolo diventano le possibili riprese
MONREALE, 12 luglio – Un bilancio preciso lo si potrà stilare domani. Già oggi, però, il quadro che si presenta nella zona di Giacalone, dopo il vasto incendio che è stato appiccato ieri pomeriggio e che è stato domato soltanto stamattina, è davvero desolante.
Almeno cento gli ettari andati in cenere di una vasta area che faceva (purtroppo il tempo imperfetto ormai è d’obbligo) da polmone verde nella zona che sta a metà tra il territorio di Monreale (Giacalone in primo luogo) e San Giuseppe Jato.
A pagarne le conseguenze è stato soprattutto il bosco di Fontanafredda, che è andato completamente distrutto. Le fiamme hanno aggredito anche Cozzo Monaco, Pizzo Nespola, Volo dell’Aquila, tutti posti molto noti soprattutto agli amanti della natura, che in queste aree hanno spesso organizzato le loro escursioni. In cenere sono andati ettari di macchia mediterranea, ma anche lecceti.
Diverse le squadre della Forestale che sono intervenute: San Martino, Lago, Villaciambra, Casaboli, Carpineto. Hanno lavorato tutti in maniera encomiabile le guardie forestali dei gruppi P15, P20 e P5. Un lavoro continuo, che è servito ad avere ragione delle fiamme, seppur dopo numerose ore di duro lavoro e con il supporto (fino a stamattina), dei Canadair che con il loro lanci hanno fortemente ostacolato il fronte del fuoco.
Adesso, però, pur se il vasto incendio può dirsi domato, il pericolo numero uno si chiama ripresa. Con la giornata di gran caldo, quale è quella di oggi, i tanti focolai potrebbero trovare nuova linfa e la situazione potrebbe tornare grave da un momento all’altro.