Nomina del comandante del Corpo di Polizia Municipale, la Cgil non ci sta: “E’ illegittima, il sindaco la ritiri”
Russo: “Andava fatto un atto di interpello”
MONREALE, 24 maggio – Sarebbe illegittima, secondo la Cgil di Monreale la nomina del nuovo comandante della Polizia Municipale, Luigi Marulli. Per questo, secondo il sindacato, pertanto, sarebbe auspicabile il ritiro. E ciò per una serie di motivazione che la stessa Cgil elenca in una nota articolata.
In primo luogo, come ribadisce il sindacato nella nota a firma del segretario cittadino Silvio Russo, la nomina porrebbe un primo ostacolo, quello che il neo comandante dovrà essere affiancato da un dirigente comunale. Una situazione, dice Russo citando una sentenza del Consiglio di stato, che contrasta con il fatto che “l’organo di vertice del Corpo di Polizia Municipale non possa essere sottoposto alle dipendenze di altro dirigente, ma che debba dipendere da soli organi politici del Comune e cio’ anche a fronte della sola previsione del doversi rapportare con il dirigente del Settore” Nella sua disamina il sindacato va oltre: “Se è vero che da colloquio effettuato il dipendente incaricato risulta “dotato di adeguata preparazione professionale e aggiornamento e di notevole capacità organizzativa e autorevolezza al comando”, non risulta alcuna determinazione in ordine al cambio del profilo professionale del dirigente. Pertanto non v’è dubbio che l’incarico in questione è stato previsto in favore di un dipendente, allo stato, non appartenete al ruolo della Polizia Municipale, pertanto illegittimo.
Appare, inoltre, altrettanto illegittimo che si dia mandato all’ufficio personale di chiedere alla prefettura il conferimento della qualifica d’agente di Pubblica Sicurezza per un soggetto che ricopre un profilo amministrativo.
E’ alquanto singolare che la determinazione sindacale non sia oggetto di proposta da parte degli organi gestionali e non indichi alcun responsabile del procedimento amministrativo né, come previsto dalla legge, le autorità a cui ricorre.
Da ultimo l’atto - sempre nel giudizio della Cgil - prevede altri profili di illegittimità nella parte in cui lo spostamento di un dipendente da un’area ad un’altra costituisce mobilità i cui criteri andavano concertati con le organizzazioni sindacali. I principi ispiratori della Pubblica Amministrazione vogliono che non si agisca “intuito personae” come per gli incarichi esterni, a andava fatto un atto di interpello o bando fra tutti i dipendenti dell’Ente. Per questi motivi si chiede il ritiro immediato dell’atto”.
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