La denuncia è di Salvino Caputo, legale di un anziano sottoposto a regime carcerario
PALERMO, 8 luglio – Quello che l’avvocato definisce un rimpallo tra il Policlinico e la direzione del carcere Pagliarelli e Ucciardone rischierebbe di far perdere la vista ad un detenuto 72, affetto da una grave maculopatia.
Lo afferma Salvino Caputo, legale di D.A.S, che solleva il caso perché possa essere risolta la situazione e si venga incontro alle esigenze di salute del suo assistito.
“ In un momento in cui aumentano i suicidi nelle carceri italiane e assistiamo al decesso per motivi di salute di detenuti – afferma Caputo in una nota – consideriamo assurda la vicenda che riguarda D.A.S. di 72 anni e detenuto quale definitivo prima presso la casa circondariale di Pagliarelli e oggi presso il carcere ex Ucciardone e pertanto abbiamo presentato un esposto al magistrato di sorveglianza di Palermo e al direttore del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, perche’ adottino i provvedimenti urgenti a tutela della salute dell’anziano detenuto e accertino eventuali responsabilita’.
D.A.S, il prossimo 11 luglio compira’72 anni e’ affetto da una grave patologia agli occhi e in precedenza e’ stato sottoposto visite specialistiche presso l’unita’ operativa di Oculistica dell’azienda ospedaliera Universitaria di Palermo, per la cura di una degenerazione maculare senile e quindi sottoposto a terapie mediche prima e successivamente ad intervento chirurgico di vitreoretinica. Il 28 agosto 2023 veniva posto in lista di attesa per intervento di cataratta. Stante l’aggravarsi delle condizioni visive – dice ancora Caputo – veniva sollecitata la direzione del carcere di Pagliarelli e poi quella dell’ex Ucciardone per trasferire il detenuto presso il Policlinico per l’intervento agli occhi. Analoga richiesta veniva formulata il 21 marzo scorso alla divisione di Oculistica.
La direzione rispondeva che senza la richiesta del carcere e del medico della struttura detentiva non puo’ essere programmato l’intervento. Affermazione di analogo e opposto contenuto veniva formalizzata dalle direzioni dei due istituti carcerari. Stante il rimpallo di competenze la difesa otteneva l’autorizzazione a far visitare il detenuto da uno specialista in oculistica. La diagnosi “Un Visus naturale pari a 1/100 in ODx non migliorabile; Naturale predisposizione ad un attacco acuto di glaucoma in OSn per la presenza di una cataratta intumescente che rende necessario in intervento urgente di cataratta per scongiurare un imprevedibile attacco acuto di glaucoma per evitare danni irreversibili.
Considero gravemente irresponsabile conclude Salvino Caputo – che un soggetto anziano con gravi patologie visive debba restare in attesa oltre un anno per un intervento agli occhi , per un problema di competenze tra ospedale e carceri. Per questo ho presentato un dettagliato esposto alle competenti autorità’ – amministrative e giudiziarie - perche’ provvedano a far sottoporre l’anziano detenuto alle cure specialistiche e al contempo, venga avviata una indagine amministrativa interna che accerti responsabilita’ omissive”.
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